Omicidio dello scienziato iraniano Fajrizade. Il Corriere nasconde coinvolgimento Trump
In Italia, siamo passati dai modellini di aerei e carri armati della Guerra all'Iraq nel 2003 mostrati nella trasmissione 'Porta a Porta' di Bruno Vespa con l'immancabile Andrea Margelletti ai fumetti del Corriere della Sera per rappresentare l'omicidio dello scienziato iraniano Mohsen. Fajrizade assassinato lo scorso 27 novembre da un commando, inutile nasconderlo, israeliano.
Nel reportage a fumetti scritto dal trio Davide Frattini, Viviana Mazza e Guido Olimpio, uno dei principali portavoce della NATO in Italia, nelle varie ipotesi dell'attentato, mai un cenno di condanna, se fosse avvenuto a parti invertite si sarebbe manifestata nella sua vera essenza una terza guerra mondiale. Anzi, si magnificano le doti dell'intelligence israeliana che avrebbe usato ogni specie di doavoleria tecnologica dal robot ad una mitragliatrice telecomandata, fino all'intelligenza artificiale e, soprattutto, si ipotizza come lo scienziato sia stato ucciso anche con la partecipazione di dissidenti iraniani, o da spie interne alla Repubblica islamica.
Tra le varie ricostruzioni e i fumetti, mai una condanna dell'atto terroristico, che dovrebbe essere di prassi. Fin qui, nulla di strano, si tratta pur sempre del Corriere.
La parte più interessante viene relegata in fondo, ovvero il coinvolgimento dell'ex presidente degli Stati Uniti Trump in questo omicidio. Dopo l'assassinio del Generale Qasem Soleimani, altro che incriminazione per terrorismo, poi si lamnetano che nel governo dei Taleban ci sono persone con una taglia della CIA.
Il quotidiano statunitense The New York Times ( NYT ), in un rapporto pubblicato ieri, lo stesso preso come base dal Corriere, ha evidenziato che i preparativi per l'assassinio dello scienziato nucleare iraniano Mohsen Fajrizade sono stati effettuati durante incontri tra le autorità israeliane e americane dalla fine del 2019 all'inizio del 2020.
Persone di alto profilo erano presenti agli incontri come il capo dei servizi segreti israeliani (il Mossad), Yossi Cohen; l'allora presidente degli Stati Uniti, Donald Trump; l'ex Segretario di Stato americano Mike Pompeo; e il capo della CIA, Gina Haspel.
Secondo il rapporto, il nome di Fajrizade era in cima a una lista compilata nel 2007 di cifre che il Mossad aveva sotto la sua supervisione, e Cohen ha rilasciato la lista ai funzionari statunitensi a metà febbraio dello scorso anno.
Inoltre, l'ex primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha ripetutamente nominato Fajrizade come membro chiave del programma nucleare iraniano, in una conferenza stampa del 2018, in cui ha mostrato quelle che ha detto essere copie di documenti ottenuti dall'intelligence israeliana da un centro nucleare iraniano. Netanyahu avrebbe anche sottolineato all'epoca: "Ricorda questo nome, Fajrizade".
Questa operazione è stata, quindi, sostenuta da Washington.
Ai giorni nostri è ancora lecito porsi la domanda se Capo di Stato possa pianificare e realizzare un omicidio contro un funzionario di altro paese sovrano?