Primo "sit-in" della storia a Sigonella del Sindacato Aeronautica militare (SIAM) contro il Green Pass
Non fanno in tempo a criminalizzare i portuali come minoranza no vax cui viene negato il diritto di sciopero, ed ecco un'altra patata bollente.
Cosa faranno giorno 15 ottobre contro i militari dell'areonautica militare di stanza addirittura nella base Nato di Sigonella?
Interverrà il prefetto con la polizia di stato a caricare il sit-in davanti alla base militare?
Sarà chiesto lo scioglimento?
È un effetto domino.
Un boomerang per il Draghistan.
La solidarietà è contagiosa e non esiste un vaccino...
Il SIAM (Sindacato Aeronautica Militare) ha indetto per venerdì 15 ottobre 2021 alle ore 07.00 il primo storico "sit-in" della storia aeronautica davanti ai cancelli d'ingresso della base militare di Sigonella contro l’obbligo del green pass “a pagamento”.
La normativa introdotta dal Governo, in vigore dal prossimo 15 ottobre, impone a tutti i lavoratori non vaccinati di dover provvedere privatamente al pagamento del tampone necessario per l’accesso alla sede lavorativa.
"Dalle ore 7:00 alle ore 7:25 - per la prima volta nella storia il SIAM, dichiara il Segretario della Sezione di Sigonella e dirigente Nazionale Alfio Messina, scende in strada con i suoi iscritti con un presidio pacifico per invocare la libertà di entrare liberamente nel luogo di lavoro senza dover mettere mano al portafoglio e di poter usufruire di tamponi gratuiti che dovrebbero essere garantiti, semmai, dallo Stato, così come garantisce il vaccino a chi lo desidera."
"Infatti, è bene ricordare che non vi è nessun obbligo di legge al momento che imponga il vaccino ai militari e, pertanto, i tamponi devono essere gratuiti nell'interesse stesso dell'amministrazione che deve garantire servizi essenziali per lo Stato e livelli di operatività imprescindibili", aggiunge in una nota il Segretario Generale del SIAM Paolo Melis.
Già dallo scorso Agosto, a tutela dei colleghi costretti a non poter accedere alle mense di servizio, il SIAM era intervenuto con i vertici ottenendo la predisposizione di un'area dedicata dove permettere ai militari senza green pass di consumare il pasto caldo alla stessa stregua degli altri. Un tentativo di discriminazione sventato grazie all'intervento del Sindacato e che oggi rischia di ripetersi.
"A conti fatti, conclude Paolo Melis, il numero dei destinatari di questo provvedimento riguarda un numero ridotto di cittadini, circa un 15% delle persone non vaccinate. Trasformandosi, quindi, in un provvedimento vessatorio per pochi lavoratori, più che in una misura di contenimento della pandemia o anche solo di reale incremento della platea di popolazione vaccinata."
Il SIAM, quindi, scende in piazza al fianco dei lavoratori a tutela del diritto di lavorare senza ricatto."
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