Quando sento qualcuno del PD parlare di Gaza....

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Quando sento qualcuno del PD parlare di Gaza....



di Salvatore d'Acunto*

Quando sento i piddini parlare di Gaza, avverto un livello di falsa coscienza sconcertante. Lo sterminio di Gaza viene raccontato come un'aberrazione priva di spiegazioni politiche, radicata sostanzialmente nella nevrosi di un soggetto psichiatrico casualmente capitato al governo di un paese che gioca un ruolo cruciale nello scacchiere mediorientale, e decontestualizzata dalle tensioni geopolitiche che ormai da qualche anno investono il pianeta. Israele per loro è un organismo impazzito in un mondo per il resto tutto sommato "sano". Non esiste alcun "filo" che colleghi Gaza con il conflitto russo-ucraino, con il "regime change" in Siria, con le bombe di Nethanyau sull'Iran, con i venti di guerra di Taiwan, ecc.

E certo, se vedessero un filo forse dovrebbero farsi qualche domanda scomoda sulla loro adesione incondizionata all'oltranzismo atlantista, sulla loro posizione a proposito di "Rearm Europe", sul loro imbarazzo nel denunciare il ruolo destabilizzante di Israele nello scenario mediorientale e su altro ancora. E quando uno affronta seriamente domande scomode, poi non si sa mai benissimo che risposte può dare. E allora i piddini, che temono come la peste le domande scomode, si rifugiano in una sorta di beata incoscienza, provano a fare i tonti per non dover interagire con le questioni che il mondo gli pone. Gli hanno a lungo insegnato che il loro partito deve essere un contenitore "vuoto", perché deve essere adattabile a tutte le possibili congiunture, e quindi può essere riempito solo di oggetti "immateriali", di fuffa, di roba che si può far sparire con un mero schiocco delle dita.

L'effetto è comico. Il piddino-tipo, dopo aver ascoltato 2 ore e mezza di discussione sui venti di guerra che soffiano sul mondo, "rimuove" con una prontezza invidiabile tutto ciò che ha sentito fino a quel momento. Non ti dice né che hai ragione, né che hai torto. Fa di tutto per non "incrociare" le sollecitazioni emerse dalla discussione. Semplicemente parla d'altro. Recita frasi fatte che parlano del nulla e si mostra alla platea in tutto il suo autismo tenacemente coltivato.

Magari qualche volta si sbaglia, e gli esce dalla bocca una valutazione che fa a pugni con la sostanza di tutti gli interventi precedenti. Ad esempio, dopo che un paio di giuristi di straordinaria levatura intellettuale (e per la verità anche qualche altro relatore meno prestigioso) gli hanno spiegato con dovizia di argomenti che - con le sue prese di posizione - l'Europa sta devastando il diritto internazionale, lui se ne esce che "il problema dell'Europa è il criterio dell'unanimità" e auspica il passaggio "a modalità di decisione politica meno ingessate". All'anima r'o strunz, quelli già devastano il diritto internazionale nonostante il vincolo della decisione all'unanimità, tu vuoi lasciargli le mani ancora più libere?

Io mi faccio le croci con la mano sinistra, ma poi ci penso e mi dico "Ma che ti arrabbi a fare?". E sì, perché il piddino-tipo non non lo fa mica apposta. E' solo che gli sfugge il nesso con i discorsi degli oratori che lo hanno preceduto. Non ha una struttura logica dentro cui infilare le informazioni, non ha un sistema di legami tra directories e files, non ha il principio di non contraddizione a fare da sentinella alla penetrazione di informazioni reciprocamente in conflitto nel suo hardware, non gli compare mai sul desktop la bombetta con l'avviso "errore di sistema".

Poi, quando dico che il PD è il male, molti mi guardano scandalizzati e mi dicono che sono "prevenuto". Ma io non sono prevenuto, magari... Li ascolto con impegno e provo anche a capire che c'hanno nella testa. E la risposta è sempre la stessa: niente. Ripetono a macchinetta cose che hanno sentito dire "in alto", e che in genere non hanno capito. Credetemi.


*Post Facebook del 25 giugno 2025

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