Rampini e la "fiction dei cinesi che compravano l'Italia"

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Rampini e la "fiction dei cinesi che compravano l'Italia"

Il direttore dell'Antidiplomatico mi ha chiesto di rispondere all'editoriale di Federico Rampini sulla Cina. In sostanza dovrebbe fare una fiction in cui i cinesi si comprano Roma, Firenze, Venezia, le smontano e le portano in Cina, sottolineando che gli americani ormai sottovoce ritengono che nella guerra fredda Usa Cina, quest'ultima stia vincendo e per cui bisogna essere duri più di Trump.

 

 

Ora, non ha vinto la Cina, ha perso il capitale finanziario che domina l'Occidente da 50 anni come risposta alla crisi di profittabilità e che ha divorato tutto, portando miserie a tutto l'Occidente.

 

di PASQUALE CICALESE LEGGI PIANO CONTRO MERCATO

 

 

Semplicemente la Cina, questo centauro che non si capisce bene cosa sia, ha applicato alla crisi di profittabilità le controtendenze alla caduta del saggio di profitto, derivazione marxiana e del geniale Grossmann.

Il marxismo è una scienza che non è riconosciuta in Occidente, mentre la Cina, pragmaticamente, ne prende spunto per il suo governo. Semplicemente studiano, cosa che non si fa da decenni in Occidente. Una delle cose fondamentali della Trilaterale del 1975 fu l'estromissione del marxismo dalle accademie. Rampini prenditela con loro, e soprattutto studia.

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