Sheinbaum sul sostegno del Messico a Cuba: "Anche se ci sono critiche, saremo solidali"
La presidente Claudia Sheinbaum ha annunciato che il Messico continuerà a sostenere Cuba nonostante le critiche, a causa della grave crisi energetica che sta affrontando. Ha sottolineato che la recente spedizione di 400.000 barili di petrolio inviati non rappresenta neanche un giorno di produzione del Messico. “Anche se ci sono critiche, saremo solidali", ha affermato a tal proposito.
Sheinbaum ha affermato che il sostegno a Cuba è basato su ragioni umanitarie e ha sottolineato che il Messico non è mai stato favorevole al crimiale blocco che gli Stati Uniti impongono all'isola da decenni. “Sosterremo Cuba per ragioni umanitarie e il Messico non è mai stato favorevole al blocco. Sosterremo Cuba, prima di tutto dal punto di vista tecnico”.
“Non ho la cifra esatta di quanti (barili di petrolio siano stati inviati), ma se sono 400.000, tanto per darvi un'idea, il Messico produce 1,6-1,8 milioni di barili al giorno (...). Quindi 400.000 barili non sono nemmeno un giorno di produzione”, ha sottolineato la presidente nel suo discorso
La crisi elettrica a Cuba ha causato la chiusura delle scuole e l'invio a casa dei lavoratori non essenziali, mentre l'isola lotta per mantenere le luci accese dopo il collasso della rete elettrica e l'impatto dell'uragano Oscar. Il Messico ha iniziato a fornire petrolio e carburante a Cuba dall'anno scorso per integrare le spedizioni dal Venezuela. Questa solidarietà è stata ulteriormente rafforzata a causa della diminuzione delle forniture di petrolio dal Venezuela a Cuba. Caracas ha infatti i suoi problemi ed è sottoposta a misure sanzionatorie draconiane imposte dagli Stati Uniti.
A Cuba, il recuperto del sistema elettrico è stato graduale, ma i blackout persistono a causa della carenza di combustibile nella nazione, dovuta alla mancanza di valuta estera per la sua importazione e alla cattiva situazione tecnica delle centrali termoelettriche.
Il governo cubano attribuisce - a ragion veduta - la responsabilità di questa situazione al blocco economico, commerciale e finanziario imposto dagli Stati Uniti all'isola da oltre 60 anni.