Stage e tirocini? Caporalato legalizzato

1621
Stage e tirocini? Caporalato legalizzato

 

“Alternanza scuola lavoro”, “stage”, “tirocini”: espressioni ammantate di positività che in realtà nascondono tutte, nella stragrande maggioranza dei casi, la stessa identica realtà, una realtà fatta di sfruttamento, striscianti ricatti, precarietà.

È tanto tempo che insisto sulla necessità di abolire tali forme di lavoro nero (questo sono!) in modo da ridurre gli ambiti attraverso i quali i datori di lavoro malintenzionati possono ricorrere a manodopera senza diritti, malpagata, spesso a carico delle finanze pubbliche. Peraltro, lo dobbiamo dire con la massima chiarezza, tra questi datori di lavoro spesso c’è il settore pubblico (noi tutti).
 
La prima cosa da ricordare è che non parliamo assolutamente di contratti di lavoro: sono formalmente contratti di formazione. Difatti non prevedono retribuzione, ma solo (quando ci sono) dei rimborsi spese. Tanto è vero quanto vi dico che non è prevista alcuna contribuzione previdenziale, nemmeno figurativa.
 
In quanto contratti di formazione, le persone coinvolte non dovrebbero essere impiegate in attività particolarmente responsabilizzanti, come pure non dovrebbero essere lasciate sole: chi sottoscrive un contratto di questo tipo lo dovrebbe fare per formarsi, appunto, per imparare, per apprendere, per studiare. Non è quello che accade e lo sanno tutti.
 
Il settore pubblico è afflitto da anni e anni di politiche di austero neoliberismo e il personale scarseggia: gli stagisti costituiscono un bacino da cui attingere per compensare e per provare a reggere botta. A pagare, ovviamente, sono gli ultimi, le persone con minori tutele, molto spesso giovanissime (ma non solo!), che accettano pur di portate qualche spicciolo a casa o quantomeno di “sporcare il curriculum”.
 
Poi ci sono le grandi aziende (ad ogni modo non solo loro, purtroppo), le multinazionali, nel settore bancario ad esempio ne vediamo di tutti i colori, che si dimostrano persino più subdole e meschine e, se vuoi sperare in un lavoro, in un’assunzione vera e propria, devi passare attraverso il pegno dello stage: «dopotutto» ti dicono «è un modo per farsi conoscere, per “entrare”, con “prospettive di stabilizzazione”». Capite quanto è criminale il ragionamento che c’è dietro?
 
Oggi il tradimento ordito nei confronti della Costituzione è così profondo che il lavoro, dall’essere un diritto assoluto, è divenuto una sorta di privilegio concedibile solo a coloro i quali si piegano allo sfruttamento, alla precarietà.
 
Questa storia del “raccordo” tra scuola e sistema produttivo o tra università e imprese è una balla totale: ci sono grossi colossi multinazionali che non esitano, avidi e ingordi come sono, ad attingere da questi pozzi di schiavi, di servi da ricattare, facendo loro annusare una prospettiva, la possibilità di avere – dopo essersi sottoposti all’umiliazione dello sfruttamento – un futuro libero e dignitoso.
 
E, si diceva, spesso tutto questo avviene a carico delle finanze pubbliche che sostengono, mediante la sottoscrizione di alcune convenzioni, tali infamie: oltra al danno, la beffa.
 
Ritenete che quanto descritto sia molto diverso da quando il padrone pretendeva (e succede ancora!) una prestazione sessuale in cambio di un’assunzione? A qualcuno potrebbe apparire una similitudine eccessivamente retorica: a me no, per nulla!
 
Eppure i giovani si sottopongono a questo stillicidio nella speranza di avere un lavoro (e in questo senso che la disoccupazione galoppante è da leggere sotto lenti diverse, attribuendole una vera e propria funzione riequilibrartice in favore delle multinazionali), terrorizzati come sono dall’idea di non avere la possibilità di costruirsi un futuro a causa della pandemia da precarietà, quella di cui nessuno parla.
 
E Lorenzo Parelli, 18 anni, è morto. Come muoiono tante donne e tanti uomini che per le stesse ragioni accettano di lavorare in condizioni infami di (in)sicurezza.
 
Si torni alla Costituzione: il primo passo è quello abolire stage, tirocini e alternanza scuola lavoro.
SONO AUTORE DI “CONTRO LO SMART WORKING” (LATERZA 2021): https://www.laterza.it/scheda-libro/?isbn=9788858144442

Savino Balzano

Savino Balzano

Savino Balzano, nato a Cerignola nel 1987, ha studiato Scienze Politiche presso l'Università degli Studi di Perugia. Autore di "Contro lo Smart Working" (Laterza, 2021) e di "Pretendi il Lavoro! L'alienazione ai tempi degli algoritmi" (GOG, 2019). Sindacalista, si occupa di diritto del lavoro, collabora con diverse riviste.

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

Premio Nobel per l'Economia o per il Nichilismo? di Giuseppe Masala Premio Nobel per l'Economia o per il Nichilismo?

Premio Nobel per l'Economia o per il Nichilismo?

“L’operazione della Resistenza una risposta all’occupazione” di Michelangelo Severgnini “L’operazione della Resistenza una risposta all’occupazione”

“L’operazione della Resistenza una risposta all’occupazione”

Dal concetto alla pratica: la Cina e lo sviluppo globale delle donne   Una finestra aperta Dal concetto alla pratica: la Cina e lo sviluppo globale delle donne

Dal concetto alla pratica: la Cina e lo sviluppo globale delle donne

Le pagliacciate che alimentano il neocapitalismo di Francesco Erspamer  Le pagliacciate che alimentano il neocapitalismo

Le pagliacciate che alimentano il neocapitalismo

Giorgia Meloni e il "weekend lungo" di Paolo Desogus Giorgia Meloni e il "weekend lungo"

Giorgia Meloni e il "weekend lungo"

Premiata con il Nobel l'alter ego di Netanyahu di Geraldina Colotti Premiata con il Nobel l'alter ego di Netanyahu

Premiata con il Nobel l'alter ego di Netanyahu

Situazione grave (ma non seria) a quota 8000 di Alessandro Mariani Situazione grave (ma non seria) a quota 8000

Situazione grave (ma non seria) a quota 8000

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

Svelato il piano per reclutare mercenari stranieri per Kiev di Marinella Mondaini Svelato il piano per reclutare mercenari stranieri per Kiev

Svelato il piano per reclutare mercenari stranieri per Kiev

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente di Gilberto Trombetta Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

 Italia, povertà da record di Michele Blanco  Italia, povertà da record

Italia, povertà da record

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino di Paolo Pioppi Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti