Tredicesima mordi e fuggi: la caduta del nostro potere di acquisto
di Federico Giusti
Che il potere di acquisto dei salari sia in continua erosione lo si evince anche da due semplici fatti: le svendite iniziano con giorni di anticipo rispetto al passato, i regali natalizi sono ridotti in attesa che i prezzi calino permettendo acquisti a costi decisamente inferiori
La tredicesima nel 2025 ha messo in circolazione oltre 50,5 miliardi di euro ma gli effetti da qualche anno risultano assai contenuti, soldi utili per pagare bollette arretrate e sostenere spese da tempo rinviate.
Tra rate, mutui, utenze domestiche e imposte di fine anno la tredicesima si volatizza in tempi rapidi e non avrà effetti trainanti per i consumi. L'argomento di per sè non entusiasma, la scoperta tardiva della erosione del potere di acquisto non arriva mai al cuore del problema ossia comprendere le reali cause di quanto sta accadendo ai salari e alle pensioni. Si guarda solo agli effetti, mai alle cause scatenanti che a nostro avviso sono legate alle regole adottate per rinnovare i contratti al ribasso, a quel codice Ipca che esclude dal calcolo del costo della vita i prodotti energetici, dalla assenza di meccanismi automatici per adeguare stabilmente pensioni e salari ai rincari.
Il grande clima di incertezza è acuito dalla tendenza di guardare solo agli effetti della caduta del potere di acquisto e mai alle cause, per questo finiamo invischiati nelle narrazioni parziali o pensiamo che gli elevati tassi di interesse siano più rilevanti della abrogazione della scala mobile.
Rilevante è poi il capitolo fiscale perchè il Governo ha operato scelte incondivisibili quali ridurre le tasse sul lavoro tagliando risorse al welfare, alla sanità e alla istruzione o comunque rinunciando ad adeguare i capitoli di spesa in base ai reali fabbisogni. E' innegabile che parte della tredicesima viene bruciata tra IMU , TARI ma attenzione a non cedere alle lusinghe di chi vorrebbe eliminare la tassazione perfino sulla seconda casa in una ottica antistatalista
Per tutte le ragioni fino ad oggi analizzate il Natale 2025 sarà una festività caratterizzata da parsimonia, da scelte oculate e prudenziali ma è pur vero che un ragionamento sui consumi andrebbe sviluppato includendo il Black Friday di fine novembre, gli acquisti di dicembre e quelli di inizio anno con i saldi.
Non è da ora che la erosione del potere di acquisto dei salari dovrebbe essere al centro della nostra elaborazione e iniziativa politica, ci si accorge del problema solo quando il costo della vita diventa insostenibile cedendo spesso alla idea che sia tutta colpa delle tasse.
L’indice della borsa di Milano era un anno fa inferiore del 30 per cento rispetto ai nostri giorni, di conseguenza se la ricchezza cresce in Borsa, è lì che lo Stato dovrà pescare le risorse per risanare i conti pubblici. E con questi soldi potremmo adeguare il welfare ai nuovi bisogni esigendo dalle imprese una azione indispensabile come adeguare i salari al costo della vita. Per agevolarne il compito servono nuove regole che potranno scaturire da nuovi rapporti di forza diversi da quelli attuali senza che i lavoratori continuino a soccombere al cospetto delle imprese. Siamo allora gli interessi delle classi subalterne ad avere la meglio sul primato della impresa. E solo a quel punto avrà un senso parlare di salvaguardia del potere di acquisto scegliendo le iniziative indispensabili per dare concretezza ai nostri buoni propositi.

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