Uno statunitense tra i sei arrestati per l'assassinio del presidente di Haiti
Il governo di Haiti ha riferito, oggi, che c'è un soggetto di nazionalità statunitense tra le sei persone arrestate per l'omicidio del presidente della nazione, Jovenel Moïse, che è stato ucciso ieri nella sua residenza a Port-au-Prince.
Il ministro ad interim, Claude Joseph, ha tenuto una conferenza stampa con il direttore della polizia nazionale, Léon Charles, il quale ieri pomeriggio ha riferito che le autorità hanno ucciso quattro dei presunti aggressori e arrestato armati altri due presunti partecipanti all'assalto.
Nel messaggio trasmesso oggi sulla rete nazionale, dove è stato aggiornato il rapporto del giorno precedente, il governo ad interim di Haiti ha specificato che la polizia ha catturato sei degli uomini che hanno ucciso Moïse, ucciso sette complici in uno scontro e ha proseguito le ricerche per le menti dell'assassinio.
Tra i sei soggetti detenuti ci sarebbe un soggetto di nome James Solages, che ha doppia nazionalità (americana e haitiana), come confermato dal ministro delle elezioni di Haiti, Mathias Pierre, all'agenzia di stampa AP.
Assassinio
Ieri mattina, un gruppo di individui armati, che apparentemente parlavano inglese e spagnolo, ha attaccato la residenza privata del presidente, situata nel quartiere Pelerin di Port-au-Prince. Moïse è morto dopo essere stato colpito d dodici proiettili , mentre sua moglie, Jovenel Moïse, è rimasta ferita ed è stata ricoverata inizialmente a Port-au-Prince ed è stata successivamente trasferita con un aereo ambulanza in un centro medico a Miami, nello stato di Florida (USA).
Haiti resta in stato d'assedio dopo l'omicidio del presidente 53enne. Al momento, il Consiglio dei ministri, sotto la presidenza del primo ministro ad interim (Joseph), "esercita il potere esecutivo fino all'elezione" di un altro capo di Stato.