USA: Il capo del Comando Sud vuole il litio dell'America Latina

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USA: Il capo del Comando Sud vuole il litio dell'America Latina

Sono finiti ormai i tempi in cui l’America Latina era il giardino di casa degli Stati Uniti dove Washington determinava politiche e governi dei paesi della regione. Inoltre la regione vede sempre più attivi i governi dei principali paesi promotori di un nuovo rodine multipolare come Cina, Russia e Iran. Però gli Stati Uniti sembrano non voler accettare questa nuova situazione e intenzionati a riportare la regione sudamericana sotto il loro giogo imperialista. 

A tal proposito il capo del Comando Sud degli Stati Uniti, Laura Richardson, si è lamentata a riguardo di altri Paesi che estraggono risorse dall'America Latina e in particolare il litio nel cosiddetto "triangolo del litio".

Parlando davanti alla Commissione per i Servizi Armati della Camera, Richardson ha sottolineato l'importanza della regione latinoamericana per Washington. "Questa regione è piena di risorse e mi preoccupa l'attività maligna dei nostri avversari che ne approfittano, fingendo di investire quando in realtà stanno estraendo".

In questo contesto, ha sottolineato che il cosiddetto "triangolo del litio" accumula "il 60% del litio mondiale". "L'Argentina, la Bolivia e il Cile lo possiedono e [i nostri avversari] stanno sottraendo risorse a questi Paesi e ai loro popoli, che stanno cercando di produrre, a queste democrazie che stanno cercando di contribuire ai loro popoli", ha aggiunto.

Nel frattempo, un membro della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti, Carlos Gimenez, ha chiesto quale percentuale di questa quantità di litio "è effettivamente controllata dalla Cina". "Quando si parla con gli ambasciatori statunitensi in Cile e Argentina e con le aziende presenti, l'aggressività della Cina e il gioco di squadra che ha con il litio è molto avanzato e molto aggressivo", ha risposto Richardson.

"Combattere la Repubblica Popolare Cinese in Sud America, penso che [la Cina] sia la nostra più grande minaccia", ha detto Gimenez a questo proposito. “Penso che per troppo tempo abbiamo ignorato il nostro cortile e permesso a Russia, Cina e Iran, avversari degli Stati Uniti, di fare grandi incursioni nella nostra regione", ha concluso.

Le mosse degli Stati Uniti andranno però a cozzare con la volontà dei paesi dell’America Latina e dei Caraibi che puntano alla costruzione di un nuovo mondo multipolare di concerto con le potenze eurasiatiche. Un mondo dove i paesi occidentali non possano più determinare le sorti dell’intera comunità internazionale sulla base dei propri interessi egoistici e sullo sfruttamento delle risorse naturali altrui. 

Da parte loro, i popoli dell’America Latina, hanno già dato agli Stati Uniti una eloquente risposta attraverso le urne. In praticamente tutta la regione, infatti, sono al governo forze socialiste o progressiste che intendono perseguire un cammino basato sull’indipendenza dagli Stati Uniti e la sovranità. Un percorso che mira anche a raggiungere una maggiore integrazione regionale su basi solidaristiche. 

La Redazione de l'AntiDiplomatico

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