USA, voto contrario del comitato di esperti Fda: 'No a terza dose vaccino per tutti'

USA, voto contrario del comitato di esperti Fda: 'No a terza dose vaccino per tutti'

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Terza dose per tutti i cittadini statunitensi? Un panel di esperti indipendenti della Food and Drug Administration, l'agenzia federale Usa che si occupa dei farmaci, ha respinto la proposta di procedere con l’inoculazione di una terza dose di vaccino contro il Covid-19 di Pfizer-BioNTech a tutti i cittadini di età superiore ai 16 anni. Gli esperti hanno affermato che sono necessari più dati per valutare l'opportunità di una campagna di richiami generalizzata ma, in una seconda votazione, hanno dato il via libera unanime alla somministrazione agli over 65 e ai soggetti ad alto rischio. 

Pochi giorni prima della riunione del panel di esperti dell'Fda, era stato pubblicato su 'The Lancet' uno studio nel quale un gruppo di scienziati aveva sottolineato che la protezione del vaccino tende a scemare, col tempo, per le affezioni leggere ma continua a persistere per i sintomi gravi. Lo studio, firmato anche da due alti funzionari dell'Fda, concludeva quindi che una distribuzione di richiami su larga scala non è al momento opportuna. 

Il dibattito tra gli esperti, trasmesso in diretta streaming, ha visto alcuni membri del panel sostenere che i richiami andrebbero limitati agli ultrasessantenni, che sono a maggior rischio di sviluppare affezioni gravi. Altri hanno manifestato preoccupazione per i rischi di miocardite nei più giovani, affermando che sono necessari maggiori approfondimenti.

Il dottor Hayley Gans, un membro con diritto di voto, si è detto "colpito" dalla richiesta dell'Fda di un esame sulla totalità delle informazioni presentate venerdì, in quanto alcuni dati, inclusi quelli sulla sicurezza, sono insufficienti. Phil Krause, un altro firmatario dello studio pubblicato su The Lancet, ha avvertito che molti dati non sono stati esaminati dall'agenzia federale o non sono stati sottoposti a peer-review.

“Non credo che una dose di richiamo contribuirà in modo significativo al controllo della pandemia – ha affermato il dottor Cody Meissner della Tufts University – E penso che sia importante che il messaggio principale che trasmettiamo sia che dobbiamo dare a tutti due dosi”.

La scienziata del CDC Sara Oliver ha presentato dati che mostrano che mentre la protezione contro le infezioni più lievi è diminuita nel tempo, la protezione contro una forma grave di malattia è rimasta alta. I dati non pubblicati dal CDC fino a luglio hanno mostrato che le persone di età superiore ai 75 anni erano protette per l'88% dal ricovero in ospedale.

I membri del gruppo hanno quindi ritenuto che il livello di protezione fosse sufficiente e non d'accordo con l'importanza della vaccinazione per fermare le infezioni lievi.

Formalmente, il voto del panel non è vincolante per la FDA: l'agenzia, quindi, potrebbe non tener conto del parere degli esperti e proseguire lungo la strada che porterebbe alla somministrazione generalizzata della terza dose. Una simile decisione, però, determinerebbe un conflitto esplicito tra la comunità scientifica, che si è espressa con il voto, e le istituzioni favorevoli al 'booster shot program'. La decisione finale, in ogni caso spetterà ai Centers for Disease Control and Prevention.

La Redazione de l'AntiDiplomatico

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L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa. Per ogni informazione, richiesta, consiglio e critica: info@lantidiplomatico.it

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