Venezuela, Guaido e i suoi uomini hanno rubato 800 milioni di dollari della compagnia statale CITGO

Venezuela, Guaido e i suoi uomini hanno rubato 800 milioni di dollari della compagnia statale CITGO

Lo schema era il seguente: Guaidó e i suoi più stretti collaboratori, tutti appartenenti al partito Voluntad Popular, hanno creato delle ONG fittizie per ricevere i soldi e poi trasferirli su conti personali

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di Fabrizio Verde
 

L’opposizione golpista venezuelana ha sempre mostrato molta preoccupazione. I media mainstream ci hanno raccontato che la preoccupazione principale di Juan Guaido, Julio Borges, Leopoldo Lopez e tutti i vari dirigenti dell’opposizione più oltranzista alla Rivoluzione Bolivariana era quella di ristabilire in Venezuela quel clima democratico spazzato via da Chavez prima e Maduro poi. 

 

Ci hanno raccontato, inoltre, che i dirigenti del PSUV erano tutti corrotti e impegnati ad appropriarsi delle ingenti risorse entranti in Venezuela grazie alla vendita del petrolio. Riducendo il paese alla fame. Una situazione dove un’irresponsabile classe politica banchettava sulle spalle del popolo. 

 

Ma i fatti hanno la testa dura e smentiscono la propaganda imperiale. Come sempre accade. Così abbiamo scoperto che i fondi destinati agli aiuti umanitari e ai militari disertori che avrebbero dovuto realizzare il golpe contro Maduro sono stati spesi per pagare discoteche, alcol, prostitute e vestiti di lusso. 

 

Ma non finisce qui. Questa è solo la punta dell’iceberg. I dirigenti del partito di estrema destra Voluntad Popular hanno rubato 800 milioni di dollari appartenenti all’impresa statale Citgo, una filiale di Petroleos de Venezuela (PDVSA) negli Stati Uniti. 

 

Voluntad Popular è il partito il cui leader Leopoldo Lopez è stato arrestato in quanto ispiratore e organizzatore del piano golpista ‘La Salida’ e le successive ‘Guarimbas’. La stessa organizzazione estremista e violenta che esprime Juan Guaidó, il golpista autoproclamatisi presidente del Venezuela lo scorso 23 di gennaio. 



 

«Il modus operandi di Guaidó è quello di rubare le risorse di qualsiasi compagnia venezuelana all'estero, in complicità con i governi di Colombia, Stati Uniti e Argentina», ha denunciato Jorge Rodríguez, ministro del Potere Popolare per la Comunicazione e dell'Informazione del Venezuela durante un incontro organizzato presso il Salone Simón Bolívar Palazzo di Miraflores (sede del governo) dove ha rivelato nel dettaglio i crimini commessi dai dirigenti di Voluntad Popular. 

 

Guaidó e i suoi uomini si sono appropriati di ingenti somme di denaro originariamente destinate a facilitare lo scorso febbraio un intervento militare da Cucuta, in Colombia, con la scusa di far entrare presunti "aiuti umanitari" in Venezuela. 

 

Lo schema era il seguente: Guaidó e i suoi più stretti collaboratori, tutti appartenenti al partito Voluntad Popular, hanno creato delle ONG fittizie per ricevere i soldi e poi trasferirli su conti personali.

 

A questo proposito, ha spiegato Rodriguez che una delle principali società sottoposte a tale metodologia criminale è stata Citgo, una filiale di PDVSA negli USA, illegalmente confiscata dalle autorità statunitensi in collusione con i leader dell'opposizione latitanti come Carlos Vecchio, nominato illegalmente membro del consiglio di amministrazione e "ambasciatore" del Venezuela negli Stati Uniti, entrambe decisioni illegittime prese da Guaidó e  che oggi si spiegano come precondizione per l'appropriazione e il furto di fondi statali venezuelani.

 

«Voluntad Popular vuole solo rubare, per questa ragione l’opposizione è divisa, i militanti di questa organizzazione terroristica tengono per loro tutti i quattrini destinati ai presunti aiuti umanitari», le parole pronunciate da Jorge Rodríguez sintetizzano bene tutta la vicenda. 

 

Una considerazione finale: i media mainstream si degneranno di informare i loro lettori sulle reali intenzioni che muovono certi personaggi elevati al rango di eroi senza macchia e senza paura, pronti a sacrificare le loro vite nella lotta per la democrazia contro lo spietato dittatore Maduro?.

 

La risposta, purtroppo, già la conosciamo.

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