Corea del Nord, le dichiarazioni di un generale americano su operazioni segrete imbarazzano Seoul e Washington
Il Generale americano Neil Tolley, comandante delle operazioni speciali in Corea del Sud, lascerà il suo incarico. Fonti ufficiali affermano che il congedo dall'incarico assegnatogli sia normale turnazione dei ruoli all'interno della gerarchia di comando. Voci non confermate attribuirebbero invece il suo immediato cambio a dichiarazioni che lo stesso Tolley avrebbe rilasciato ad una conferenza dell'industria militare a Tampa in Florida. Parole pesanti quelle del generale. Tolley infatti avrebbe detto che sia gli Stati Uniti che la Corea del Sud avrebbero paracadutato uomini in Corea del Nord in missioni segrete per verificare la portata degli armamenti costruiti in basi sotterranee da Pyongyang.
Il generale, uscita la notizia avrebbe cercato di spiegare che le sue parole potrebbero aver portato i giornalisti a conclusioni errate dal momento che mai né Washington, né Seoul hanno inviato agenti per verifcare lo stato degli armamenti della Corea del Nord ma è stato troppo tardi, il danno era ormai fatto e come misura precauzionale l'amministrazione Obama ha deciso probabilmente di richiamare il generale. La penisola coreana è come se fosse ancora in guerra ed un'eventuale invio di truppe oltre il confine violerebbe la tregua potendo portare ad un possibile inizio delle ostilità. Possibilità che tutti vogliono scongiurare in una zona, quella asiatica, che si fa sempre più calda dopo i test nucleari di Pyongyang e le asserzioni di potere di Pechino nel Mar cinese del sud.