Cuba immunizzerà tutta la popolazione nel 2021

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Cuba immunizzerà tutta la popolazione nel 2021

Mentre in Europea e negli Stati Uniti si segnalano problemi su problemi e aumentano i dubbi circa la reale efficacia dei vaccini sviluppati dalle multinazionali del farmaco. A Cuba la situazione è ben diversa. L’isola caraibica, ribelle socialista, sarà uno dei primi paesi (e anche tra i pochi) al mondo in grado di immunizzare tutta la sua popolazione nel 2021, nonostante l’inasprimento negli ultimi 12 mesi del blocco economico degli Stati Uniti contro l'isola. Ad affermarlo - come riporta il quotidiano Granma - è il dottor Eduardo Martínez Díaz, presidente del gruppo aziendale BioCubaFarma.

Il direttore generale del Finlay Vaccine Institute, il dottor Vicente Vérez Bencomo, ha già annunciato che il paese sta preparando le sue capacità per produrre cento milioni di dosi di Soberana 02 iniettabile contro il COVID-19.

Però le criminali sanzioni statunitensi pesano e influiscono anche se la propaganda filo-occidentale cerca di occultare questo aspetto particolarmente odioso delle sanzioni. A questo proposito, la dottoressa María Eugenia Toledo Romaní, dell'Istituto di Medicina Tropicale Pedro Kourí (IPK), ha denunciato che l'intensificazione delle sanzioni degli Stati Uniti influisce sulla creazione di nuove capacità produttive. "Se dobbiamo acquistare nuove macchine e configurare più impianti, tutto ciò è estremamente difficile a causa della limitazione che abbiamo per acquisire le tecnologie”, ha denunciato la dottoressa cubana. 

Per questi motivi, l'esperienza internazionale viene utilizzata per firmare accordi con altri paesi che possono aiutare con le risorse necessarie e poter andare avanti. 

Verso la fase III 

Cuba in ogni caso procede sopravanzando blocchi e ostacoli di ogni sorta disseminati sulla sua strada dall’impero nordamericano. Infatti sull’isola è in corso la sperimentazione clinica ampliata di fase IIB del vaccino candidato Soberana 02. Dopo aver applicato il vaccino, gli eventi avversi vengono valutati nelle persone durante un'ora di osservazione, quindi c'è una sorveglianza attiva con follow-up ambulatoriale, fino al completamento dei 28 giorni. Di fronte a qualsiasi reazione, il soggetto si reca al posto di guardia allestito presso il sito clinico, per essere adeguatamente osservato dal Sistema Sanitario.

La dottoressa García Carmenate ha sottolineato che la popolazione è molto entusiasta e si reca al policlinico per fare volontariato. Hanno fiducia nel sistema sanitario cubano e anche chi non partecipa si sente orgoglioso, sapendo che questo tipo di sperimentazione clinica si sta svolgendo nel loro territorio. "Dei pazienti che sono stati selezionati durante il reclutamento, nessuno ha rifiutato di firmare il consenso", ha specificato.

Tra i volontari e lo staff tecnico c'è fiducia nella scienza cubana per superare il COVID-19 con intelligenza e dedizione.

Al contrario di quanto avviene nel decadente occidente dove i cittadini sono sempre più scettici e dubbiosi rispetto alla gestione fallimentare della pandemia. Lo stesso vale per i protocolli di cura e i vaccini già arrivati e in arrivo. Forse questo non dipende tanto dalle fake news, come spesso si cerca di far credere, ma bensì dai danni prodotti negli anni da una sanità utilizzata per estrarre profitto e non per prestare attenzione e cura ai cittadini come avviene a Cuba. Questo aspetto è centrale nel determinare una reazione positiva e collaborativa nella popolazione. 

La Redazione de l'AntiDiplomatico

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