‘Dove sono i russi?’ Il Washington Post "preoccupato" dell'assenza degli hacker russi nelle elezioni tedesche

‘Dove sono i russi?’ Il Washington Post "preoccupato" dell'assenza degli hacker russi nelle elezioni tedesche

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Qual è stata la bufala del 2016? Per distacco chilometrico chiaramente i fantomatici hacker e troll russi che hanno "condizionato" secondo i giornali affiliati direttamente o indirettamente agli Stati Uniti praticamente tutte le ultime vicende politiche su scala planetaria.



Bufala partita dal giornale di Amazon e con legami neanche troppo velati con la CIA, il Washington Post, che ora, incredibile ma vero, a due settimane di distanze dalle elezioni in Germania, si dichiara "preoccupato" di non riuscire a trovare prove di una campagna massiva di troll, hacker o altro finanziati direttamente dai russi.

Dopo aver raccontato per mesi che lo spettro russo avrebbe determinato anche le elezioni francesi (vinte da chi i russi non avrebbero fatto vincere) e tedesche, il sito di fake news nord americano scrive letteralmente “Where are the Russians?”, meravigliandosi di come non ci siano ancora stati ancora attacchi per indirizzare il voto in Germania. 

In particolare, sostiene il giornale, è strano come i documenti rubati nel 2015 al parlamento tedesco non siano divenuti pubblici. Sono stati accusati del furto un gruppo nominato APT28 e soprannominato "Fancy Bear" da un'azienda statunitense che aveva sostenuto come gli hacker agissero per conto del governo russo... perché il Cremlino avrebbe beneficiato delle attività di APT28. 





Neanche una campagna sui sociali per diffondere "false notizie" che potrebbero influenzare l'esito del voto. Prosegue meravigliato il Washington Post nella sua "analisi", sostenendo come "i bots manovrati dal Cremlino" in Germania sono stati "notevolmente silenziati".

"L'apparente assenza di una robusta campagna russa per sabotare il voto tedesco è diventata un mistero tra funzionari e esperti che avevano avvertito di un attacco probabile", ha aggiunto il giornale. Funzionari ed esperti sempre all'interno del giro del giornale Amazon. 

E nella conclusione, il WAPO arriva anche a dare alcune spiegazioni. O "Mosca aspetta l'ultimo momento per il colpo a sorpresa". Oppure sarà la maggiore capacità di controllo della rete contro la "propaganda russa" sui social media. Dopo mesi di bufale ridicole prendere finalmente in considerazione l'idea che la Russia dichiarasse il vero quando affermava di non aver interferito nelle elezioni statunitensi o di un altro paese? Il giornale di Amazon e l'intelligence Usa (record mondiale ogni epoca in interferenza nelle elezioni e colpi di stato in giro per il mondo) ancora non si arrendono a quanto pare...

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