Gaza, Israele blocca le evacuazioni mediche, i palestinesi feriti sono in trappola
Negli ultimi due anni, l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha aiutato a evacuare quasi 8.000 pazienti da Gaza per cure mediche urgenti, ma migliaia di altri restano bloccati perché il sistema sanitario del territorio fatica a funzionare, ha affermato mercoledì il capo dell'agenzia.
"Sono rincuorato dall'impegno dimostrato dai paesi nel fornire cure mediche urgenti a bambini e adulti gravemente feriti e malati fuori da Gaza", ha scritto il direttore generale dell'OMS Tedros Adhanom Ghebreyesus sul social media statunitense X.
Ha affermato che il programma di evacuazione medica dell'OMS ha supportato il trasferimento di circa 8.000 pazienti, tra cui oltre 5.500 bambini, per cure all'estero.
Tedros ha espresso gratitudine ai Paesi che hanno "aperto le loro braccia e i loro ospedali" per accogliere i pazienti, ma ha sottolineato che persistono bisogni urgenti. "Oltre 16.500 persone, tra cui quasi 4.000 bambini, sono ancora in attesa di evacuazione poiché le strutture sanitarie di Gaza, danneggiate, non sono in grado di fornire le cure necessarie", ha affermato.
Con il cessate il fuoco attualmente in vigore, l'OMS sta lavorando per ampliare le evacuazioni mediche e coordinare il trattamento dei casi critici fuori Gaza, ha affermato Tedros, invitando i paesi ad accogliere un maggior numero di questi pazienti e sollecitando l'apertura di "tutte le vie di evacuazione, in particolare verso la Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est".
In merito testimonianze drammatiche sono state raccolte dal portale Middle East Eye che riportano il racconto di Baraa Abu Zaid, la quale conta i giorni, non nella speranza di guarire, ma nella paura che il suo turno di evacuazione non arrivi mai.
Un tempo madre di tre figli, la donna palestinese è fuggita dalla sua casa a Rafah, situata nella parte meridionale della striscia di Gaza, nel momento in cui Israele lanciò la sua invasione di terra a metà del 2024.
Poco dopo, la tenda della sua famiglia a Khan Younis è stata colpita da un drone. Due dei suoi figli sono morti sul colpo; lei e il figlio maggiore, Obaida, di 13 anni, sono rimasti gravemente feriti.
"Siamo stati portati in ospedale per le cure, ma le pessime condizioni di salute, la mancanza di medicinali e trattamenti di base e il collasso del sistema sanitario ci hanno impedito di ricevere cure adeguate", ha raccontato.
"Sento ogni giorno che la mia fine è vicina", ha aggiunto Abu Zaid. "Ho subito diverse ferite che richiedono molteplici interventi chirurgici e cure mediche speciali. Il mio nome è sulla lista dei viaggi per cure all'estero, ma temo di non avere abbastanza tempo per aspettare".
Omar Abu Qasem, 19 anni, era tra coloro che sono morti a Gaza a causa della mancanza di cure, ha spiegato suo fratello Rajab Abu Qasem.
La casa della famiglia nel centro di Gaza è stata bombardata, ferendo moderatamente il padre.
Omar, tuttavia, ha riportato gravi ferite e ustioni su tutto il corpo.
"Non ha potuto ricevere le cure necessarie a causa della situazione medica al collasso e dell'enorme numero di feriti che arrivavano negli ospedali", ha detto Rajab a MEE.
“Le sue condizioni continuarono a peggiorare e morì dopo circa due settimane di dolore e attesa.”

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