I giovani e la corsa al vaccino

4978
I giovani e la corsa al vaccino

"Cosa non fare" da protocollo per prevenire l'effetto avverso di trombosi a seguito del vaccino?
Accertarsi che si possa essere a rischio trombotico.
Non è una barzelletta, non è una bufala.
È il protocollo, aggiornato, della Regione Emilia Romagna.

Perché rischiare di rallentare la corsa forsennata alla vaccinazione di massa, con qualche esame preventivo e far nascere qualche esitazione?
No.
Bisogna andare dritti e ciechi dietro il novello pifferaio di Hamelin.
Così come hanno fatto, d'altronde proprio a Bologna i giovani e giovanissimi che hanno dormito nei sacchi a pelo davanti all’hub per l’Open Day e si sono spintonati all'ammasso per farsi vaccinare per primi, senza alcuna precauzione, come se vaccinarsi fosse oggi la nuova sfida da affrontare per mostrare al gruppo di pari lo sprezzo del pericolo, una sorta di nuovo rituale di passaggio per essere accettato dalla società e conquistare l'agognata "libertà".

Sono questi i "valori" che stiamo trasmettendo alle nuove generazioni?
Quella libertà che i nostri padri conquistarono con il fucile, lottando, oggi si è trasformata nell'agognato green pass (che di verde non ha nulla), in  una concessione con il ricatto continuo del vaccino, discriminante più di una vacatio legis contro il razzismo o l'omotransfobia.

E osano anche regalare la Costituzione a questi ragazzi...

Non sono le patatine ad attirarli, non è il biglietto scontato del concerto, non è la possibilità di andare, forse, in discoteca.
No.

È proprio un passaggio sociologicamente fondamentale quello che si sta verificando.
In quella società sempre più liquida, analizzata da Bauman, dove l'incertezza, la perdita di radici, la "vetrina delle solitudini" dei social, si sono acuiti con la pandemia e il lockdown, l'identità sociale riconosciuta non poteva più essere rappresentata da uno ‘status symbol’ come il possesso dell'ultimo iPhone.

Senza scuola, senza prospettive future, senza più un riconoscimento "di classe", senza alcun supporto psicopedagogico, addirittura additati come untori, criminalizzati nella loro voglia di vivere, la nuova etichetta sarà la spilletta "sono vaccinato", magari da tatuare sul braccio.
E, mi raccomando, niente analisi per accertare possibili predisposizioni alla trombosi, niente integratori per ridurre il pericolo di coagulazione.
Dritti alla meta: libro, moschetto e puntura.

Agata Iacono

Agata Iacono

Sociologa e antropologa

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

Potrebbe anche interessarti

"I nuovi mostri" - Pino Arlacchi "I nuovi mostri" - Pino Arlacchi

"I nuovi mostri" - Pino Arlacchi

La mini NATO del Pacifico e la "prossima grande crisi internazionale" di Fabio Massimo Paernti La mini NATO del Pacifico e la "prossima grande crisi internazionale"

La mini NATO del Pacifico e la "prossima grande crisi internazionale"

Loretta Napoleoni - Perché falliscono i negoziati per l'Ucraina di Loretta Napoleoni Loretta Napoleoni - Perché falliscono i negoziati per l'Ucraina

Loretta Napoleoni - Perché falliscono i negoziati per l'Ucraina

Eurosuicidio: lo spengleriano tramonto dell'Europa di Giuseppe Masala Eurosuicidio: lo spengleriano tramonto dell'Europa

Eurosuicidio: lo spengleriano tramonto dell'Europa

Fubini che prova a convincerci che l'Ucraina sta vincendo la guerra... di Francesco Santoianni Fubini che prova a convincerci che l'Ucraina sta vincendo la guerra...

Fubini che prova a convincerci che l'Ucraina sta vincendo la guerra...

Chi parla a nome di Cavallo Pazzo? di Raffaella Milandri Chi parla a nome di Cavallo Pazzo?

Chi parla a nome di Cavallo Pazzo?

Halloween e il fascismo di Francesco Erspamer  Halloween e il fascismo

Halloween e il fascismo

Il (vero) partito della guerra di Paolo Desogus Il (vero) partito della guerra

Il (vero) partito della guerra

Le Kessler, l’astensionismo e i cuochi di bordo di Alessandro Mariani Le Kessler, l’astensionismo e i cuochi di bordo

Le Kessler, l’astensionismo e i cuochi di bordo

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

La rimozione dell'esistente di Giuseppe Giannini La rimozione dell'esistente

La rimozione dell'esistente

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente di Gilberto Trombetta Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

La realtà è diversa dalle notizie false di Michele Blanco La realtà è diversa dalle notizie false

La realtà è diversa dalle notizie false

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino di Paolo Pioppi Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Il PD e lo stato di Israele di Giorgio Cremaschi Il PD e lo stato di Israele

Il PD e lo stato di Israele

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti