Il curioso caso dell'opposizione venezuelana: chiede e poi giustifica sanzioni contro il proprio paese

Il curioso caso dell'opposizione venezuelana: chiede e poi giustifica sanzioni contro il proprio paese

Sanzioni che danneggiano soprattutto il popolo venezuelano

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di Fabrizio Verde
 

Esiste un paese al mondo dove l’opposizione pur di rovesciare un governo legittimo dapprima invoca e poi giustifica pesanti sanzioni economiche che andranno a colpire duramente la popolazione? La risposta è sì. Stiamo infatti parlando del curioso caso riguardante la ‘Mesa de la Unidad Democratica’. Eterogenea alleanza di partiti che si oppone al governo del Partito Socialista Unito del Venezuela guidato da Nicolas Maduro.

 

Un ruolo chiave nell’imposizione delle sanzioni (a quelle Usa a marchio Trump si sono aggiunte le canadesi dell’idolo di certa sinistra ‘progressista’ Justin Trudeau) lo ha ricoperto Julio Borges. Esponente del partito Primera Justicia e attuale presidente dell’Assemblea Nazionale venezuelana. Il parlamentare dello Stato Miranda, già coinvolto nel piano golpista conosciuto come ‘golpe azul’, dopo aver per lungo tempo invocato l’intervento esterno nello scorso mese di maggio si recò in quel di Washington dove ebbe modo di conversare con il consigliere per la sicurezza nazionale nordamericano McMaster. 

Alla fine dello scorso agosto fu Maduro a puntare il dito contro Borges: «A guidare le richieste e a fare lobby per imporre decisioni che recano un grave danno economico-finanziario c’è Julio Borges».

 

Questa curiosa strategia, dove la qualità della vita del popolo venezuelano viene sacrificata sull’altare della lotta politica senza quartiere, scatenata da una destra intrinsecamente golpista e incapace di giungere al potere attraverso la normale procedura democratica prevista dalla costituzione del paese sudamericano, viene adesso confermata apertamente: il coordinatore politico della MUD, Angel Oropeza, in un’intervista televisiva ha infatti dichiarato che le sanzioni sono «inevitabili».

 

«In politica, la pressione di piazza, la pressione internazionale, la pressione elettorale e l’organizzazione sociale, fanno parte del gioco. Noi vogliamo giocare tutte le carte», ha poi spiegato il dirigente della destra. 

 

La storia politica dell’opposizione venezuelana parla chiaro in tal senso, ma le parole pronunciate da Oropeza confermano che la MUD agisce in funzione di quelle forze straniere che tramano per sovvertire l’ordine istituzionale venezuelano e minano la sovranità popolare.    

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