Il Kashmir torna teatro di guerra
In atto la peggior crisi nelle relazioni tra India e Pakistan dagli attentati di Mumbai del 2008
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Riesplodono le tensioni nella Linea di Controllo lungo la regione contesa del Kashmir. Attraverso un portavoce dell'esercito di Nuova Delhi, l'India ha annunciato venerdì di aver ucciso un soldato pakistano dopo aver registrato “movimenti sospetti" nel settore Nowshera dell'area Kotll. Nello scontro che ne è seguito sono rimasti feriti anche due soldati indiani.
Dopo la denuncia da parte dell'esercito indiano di trattamenti disumani subiti da due soldati e l'uccisione di un militare pakistano a gennaio, i due paesi avevano annunciato di aver raggiunto un accordo per allentare le tensioni nella regione il 16 gennaio scorso. In quell'occasione, India e Pakistan avevano anche eliminato restrizioni alla libera circolazione per alcuni cittadini e riaperto le vie commerciali. Le nuove tensioni, tuttavia, potrebbero compromettere definitivamente il processo di riappacificazione in atto tra i due paesi.
Si tratta della crisi più grave tra India e Pakistan dagli attacchi terroristi di Mumbai del 2008, quando Nuova Delhi accusò pubblicamente Islamabad di aver finanziato ed organizzato gli attentati. Gli scambi armati nella zona limitrofa del Kashmir – dove vige una tregua dalla fine del 2003 - sono comuni, ma raramente avevano prodotto vittime. L'India aveva sospeso il processo di pace dopo gli attacchi di Mumbai e le trattative erano riprese solo nello scorso febbraio. Dalla rivolta armata iniziata nel 1989 contro l'autorità indiana, migliaia di persone sono state uccise nella zona del Kashmir amministrata.