«La disabilità non è una giustificazione per andare con Berlusconi», la risposta di un'attivista a Matteo Dall'Osso
di Agata Iacono*
Tu hai tradito.
Hai tradito chi ti ha votato, perché non ha votato un disabile, ma un portavoce.
Hai tradito chi in tutti questi anni, come me, ti è stato sempre vicino, sia nei periodi peggiori che nei momenti più belli.
Per me non sei mai stato Matteo il disabile, ma Matteo e basta.
La disabilità non dà più diritti di un comune mortale e tu rappresenti solo te stesso.
La disabilità non è una professione né può mai essere una giustificazione per andare con Berlusconi.
Dalla commissione difesa hai presentato un emendamento?
Evidentemente non era stato condiviso e non era opportuno, anche perché il MoVimento 5 Stelle aveva già previsto quelle misure e tu non eri neppure in commissione affari sociali.
Non cercare scuse.
Ergersi a vittima offende chi come te vive quotidianamente la sua disabilità con dignità, senza offrirsi a fare la mascotte del compare di Dell'Utri.
Strumentalizzare la disabilità per vendersi al miglior offerente vanifica quello che hai fatto, che abbiamo fatto insieme, fino a pochi mesi fa.
Ciao, mi hai fatto, ci hai fatto, troppo male.
(Se bastasse una delusione per far cambiare casacca, io dovrei vestire da Arlecchino).
PS: se Luigi Di Maio, (detto col senno di poi), non ti ha offerto quell'incarico da ministro o sottosegretario che tu pretendevi (e su questo non mi puoi smentire), ha fatto benissimo.
*Attivista del Movimento 5 Stelle