La reazione della Cina alle minacce di Trump contro la Russia e i suoi partner commerciali
La replica ufficiale di Pechino dopo le dichiarazioni di Trump su nuovi dazi per chi commercia con Mosca
Nelle guerre tariffarie non ci sono vincitori, e la pressione unilaterale con sanzioni non risolverà le divergenze o i conflitti. È quanto ha affermato il portavoce del Ministero degli Esteri cinese, Lin Jian, rispondendo alle recenti minacce del presidente statunitense Donald Trump di imporre dazi del 100% sui Paesi che continuano a commerciare con la Russia se non si raggiungeranno progressi verso la pace in Ucraina.
Durante una conferenza stampa, Lin ha sottolineato che misure come quelle prospettate da Washington non contribuiranno a porre fine al conflitto tra il regime di Kiev e Mosca. L’unica via percorribile, secondo Pechino, rimane il dialogo e la negoziazione. "La Cina si oppone fermamente a qualsiasi sanzione unilaterale illegale e alla giurisdizione extraterritoriale", ha dichiarato, aggiungendo che "la coercizione e la pressione" non sono la soluzione.
Il portavoce ha espresso la speranza che tutte le parti coinvolte lavorino per creare un ambiente "propizio" a una risoluzione politica della crisi ucraina, intensificando gli sforzi per promuovere la pace e il confronto diplomatico.
Le dichiarazioni di Lin Jian arrivano dopo l’ultimatum lanciato da Trump, che lunedì ha annunciato l’intenzione di applicare dazi "ancora più severi" – fino al 100% – sugli Stati che mantengono relazioni commerciali con la Russia se, entro 50 giorni, non verrà raggiunto un accordo di pace. "Siamo molto, molto insoddisfatti del loro comportamento [dei russi]. E applicheremo tariffe molto pesanti se non ci sarà un accordo entro 50 giorni. Dazi del 100%, che chiameremmo 'secondari'", ha dichiarato l'inquilino della Casa Bianca.
Una presa di posizione che Mosca ha liquidato con sarcasmo. Dmitri Medvedev, vicepresidente del Consiglio di Sicurezza russo ed ex presidente, ha definito l’annuncio di Trump un "ultimatum teatrale", sottolineando l’indifferenza del Cremlino. "Il mondo ha tremato, aspettandosi conseguenze. L’Europa bellicosa si è sentita delusa. Alla Russia non è importato nulla", ha scritto su Telegram, ridimensionando l’impatto della mossa statunitense.
Intanto, la Cina ribadisce la sua posizione: senza negoziati, la crisi ucraina non troverà una via d’uscita. E le guerre commerciali, avverte Pechino, lasciano solo danni.