L'attacco della Cina e' a Wall Street (e alle sue bolle)

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L'attacco della Cina e' a Wall Street (e alle sue bolle)

 

di Giuseppe Masala per l'AntiDiplomatico

 

La sfida in corso tra Pechino e Washington per la supremazia nel campo dell'Intelligenza Artificiale appare sempre più una sfida di natura finanziaria piuttosto che una di natura eminentemente tecnologica.

Gli informatici di cui maggiormente mi fido insistono nel dirmi che il modello R1 di IA emesso una settimana fa dalla start up DeepSeek (ci sarebbe anche il Modello V3, un assistente vocale lanciato 2 settimane fa) “non ha innovazioni disruptive ma solo di natura incrementale”. In altri termini migliorano ed usano meglio ciò che già si conosce. Poi hanno continuato a spiegarmi come la scelta di rilasciare il software in modalità open e non proprietaria ha un impatto notevole a livello di marketing e risvolti di natura industriale e conseguentemente finanziaria. Un aspetto questo fondamentale perchè distrugge la presunta superiorità tecnologica USA su questo campo: anche le aree del mondo tecnologicamente arretrate come la UE potranno costruirsi le loro AI affrancandosi dai monopolisti USA che così perderanno la loro principale fonte di profitto prevista.

In altri termini ciò che mi viene spiegato è che DeepSeek fa meglio, ma non fa nulla di radicalmente nuovo. C'è poi il tema dei costi, che assume un rilievo fondamentale. Secondo le mie fonti è ampiamente possibile che abbiano ragione gli americani a dire che DeepSeek utilizza anche microchip più potenti rispetto a quelli che annunciano e che dunque spendano di più. Però è altrettanto certo che gli americani hanno (stra)gonfiato le spese per alimentare una enorme bolla finanziaria e per riempirsi le tasche di stock option a livello di management, tanto erano certissimi di avere un vantaggio siderale sugli avversari.

I cinesi con la loro mossa gli hanno rotto questo giochino e gli stanno impedendo di creare l'ennesima ondata di dollari sintetici attraverso Wall Street. Massa di dollari sintetici con la quale pagano laute pensioni alle classi medio alte grazie agli introiti dei Fondi Pensione e lauti dividendi agli investitori  azionari (anche esteri).

E qui sta il punto fondamentale. Quello in corso è non (o non solo) una guerra per la supremazia tecnologica ma una guerra finanziaria mossa dai cinesi per far crollare Wall Street utilizzando la logica nota come “commodize your complement” ovvero trasforma in una commoditi a basso costo il prodotto complementare al tuo prodotto premium. E quale potrà essere il prodotto premium dei cinesi se hanno trasformato le IA Basic in commodity? Forse le applicazioni nei singoli settori che immetteranno sul mercato?

Come se non bastasse, DeepSeek ha lanciato un altro modello - chiamato Janus Pro – di tipo LLM Multimodale che consente di generare immagini da un testo o viceversa di generare un testo di descrizione partendo da un immagine. Anche questo super performante e ovviamente open source.

 

Infine oggi Alibaba annuncia la sua AI, Qwen 2.5-Max che supera in prestazioni quelle americane. Sempre tutto naturalmente open source.

 

Non a caso NVidia, il colosso USA dei microprocessori da una settimana non riesce a rimbalzare dal crollo azionario subito dopo il rilascio di R1 di DeepSeek.

A ben vedere l'attacco di Pechino al settore high-tech USA è sempre più coordinato ed evidente e ha, di fondo, la logica di abbattere l'oligopolio tecnologico a stelle e strisce imponendo un prezzo di esclusione che ne azzera la capacità di fare profitti da questo campo di applicazione tecnologico.

 

PS Il Garante per la Privacy blocca le AI di Deep Seek in Italia per motivi di tutela dei dati degli utenti italiani. Mi sembra una decisione pretestuosa, non mi pare che il garante abbia mai fatto qualcosa contro le violazioni dei colossi americani... la verità è che hanno avuto ordine dal centro dell'impero che bisogna fare muro a difesa della tecnologia USA...peccato che i buoi siano scappati: i softwere cinesi sono open source, difficile a questo punto organizzare la solita bolla che riempie le tasche dei soliti noti.

 

 

Giuseppe Masala

Giuseppe Masala

Giuseppe  Masala, nasce in Sardegna nel 25 Avanti Google, si laurea in economia e  si specializza in "finanza etica". Coltiva due passioni, il linguaggio  Python e la  Letteratura.  Ha pubblicato il romanzo (che nelle sue ambizioni dovrebbe  essere il primo di una trilogia), "Una semplice formalità" vincitore  della terza edizione del premio letterario "Città di Dolianova" e  pubblicato anche in Francia con il titolo "Une simple formalité" e un  racconto "Therachia, breve storia di una parola infame" pubblicato in  una raccolta da Historica Edizioni. Si dichiara cybermarxista ma come  Leonardo Sciascia crede che "Non c’è fuga, da Dio; non è possibile.  L’esodo da Dio è una marcia verso Dio”.

 

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