L'incredibile bufala "Maduro avvelena in Colombia un deputato dell'opposizione" divenuta virale grazie ai media mainstream

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L'incredibile bufala "Maduro avvelena in Colombia un deputato dell'opposizione" divenuta virale grazie ai media mainstream


Alla canna del gas i media mainstream davanti al fallimento della invasione del Venezuela “legittimata” dall’ingresso di “aiuti umanitari” provenienti dagli Stati Uniti. Certamente, avevano già preparato edizioni straordinarie e dirette a reti unificate sperando in folle di venezuelani osannanti l’arrivo dei camion dei “liberatori”; si sono dovuti accontentare dell’incendio di un camion carico di “aiuti” (effettuato dai sostenitori di Guaidò, - si veda qui, qui e qui) e di 3 (tre) presunti soldati venezuelani che riconoscevano in Guaidò il loro Presidente. Un po’ poco per un 23 febbraio annunciato come il Giorno della Liberazione e preparato mediaticamente, da settimane, con un fiume di bufale (prima tra tutte quella del “Ponte bloccato da Maduro per impedire l’arrivo degli aiuti”).


Non resta, quindi ai media mainstream che rintanarsi dietro qualche “notizia” che dovrebbe attestare la perfidia di Maduro e del suo stato canaglia da abbattere. Trova così spazio su tutti i mainstream (si veda qui, qui, qui, qui qui…) il misterioso avvelenamento del deputato dell’opposizione Freddy Superlano: una bufala talmente surreale da mettere in ombra il tormentone dell’Avvelenamento di Skripal.




Ma soffermiamoci sull’ “attentato contro Freddy Superlano”  che ha mandato al cimitero Carlos Surinas, cugino e assistente del deputato. Un avvelenamento che sarebbe avvenuto in un ristorante di Cúcuta (la città colombiana testa di ponte della fallita invasione) a seguito dell’ingestione di  Burundanga (e cioè – come ci illumina Repubblica -  "Il respiro del diavolo, o scopolamina, un alcaloide allucinogeno che si ricava dalla corteccia dell'albero borrachero, diffuso in Colombia, e viene usato come anestetico ma altamente tossico in dosi elevate.” Ora, sorge, spontanea, una prima considerazione. In Colombia l’anno scorso sono stati registrati 41.800 omicidi. Ma è mai possibile che, con il conseguente esercito di efficienti killer, per cercare di far fuori Freddy Superlano in un ristorante si sia dovuto ricorrere al Burundanga che è “altamente tossico in dosi elevate”? Temiamo, comunque, che il Burundanga su tutti i media finirà per prendere il posto del “Novichock” che ha alimentato la Saga di Skripal. Prepariamoci, quindi, a transfughi russi attestanti anche la mano di Putin dietro l’avvelenamento o a ignari turisti additati come sicari al soldo di Maduro. Per ora, comunque, riportiamo quanto pubblicato da Deivis Ramírez Miranda, un giornalista che sta cercando di far luce su questa storia. E cioè che Superlano e suo cugino hanno passato la notte prima dell’avvelenamento nel motel Penélope di Cúcuta in compagnia di due squillo. Considerando che la Scopolamina (principio attivo del Burundanga) annullando la volontà delle vittime, viene spesso utilizzata, soprattutto, in Colombia per derubare, appare evidente che dietro il “Burundanga di Maduro” ci sia solo una losca storia di sesso e di malaffare, attestata, tra l’altro, dalle dichiarazioni di alcuni dipendenti del motel. Altro che “attentato politico”.


Juan Guaidó, comunque, già  parla di Freddy Superlano e Carlos Surinas come “martiri per la democrazia”. E, se vince Guaidó, saranno pure commemorati con una lapide in un ristorante di Cúcuta. Se perde, in un motel.
 

Francesco Santoianni
 

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