Lo strano silenzio calato sullo scandalo CSM
di Giuseppe Masala
Lascia davvero stupiti il silenzio calato sullo scandalo CSM.
Un silenzio che è lecito sospettare sia figlio della volontà di mettere la sordina su una situazione delicatissima con pesanti risvolti istituzionali.
Poi, per puro caso, mi imbatto in un articolo ben nascosto nelle pagine di cronaca romana del Corriere della Sera di oggi e il sospetto diventa granitica certezza.
Il pezzo spiega che sono state depositate altre trascrizioni dei dialoghi captati dal trojan inoculato nel telefono del giudice Palamara.
Bene, ci sarebbero altri due membri del CSM che partecipavano alle riunioni carbonare con Lotti e lo stesso Palamara per orientare politicamente le nomine delle alte cariche della Magistratura. Come se non bastasse sarebbero presenti ulteriori dialoghi dove l'Onorevole Lotti narra agli astanti di essersi recato al Quirinale per illustrare al Presidente della Repubblica la vicenda Consip che vede lo stesso Lotti rinviato a giudizio.
L'estensore di questo articolo seminascosto nelle cronache locali sottolinea che il Lotti potrebbe certo aver millantato nel corso dei sabba che dirigeva con i suoi compagni d'avventura. Verissimo, potrebbe essere così ma potrebbe essere anche vero che il Lotti al Quirinale ci sia andato davvero per parlare di casi giudiziarie.
Una situazione da chiodi alla quale evidentemente la stampa non vuole dare risalto perchè ormai la posizione del CSM (con altri due componenti appartenenti alla Carboneria politico-giudiziaria) e anche del Quirinale direttamente tirato in ballo diventa sempre più drammatica.
Stiamo vivendo una crisi istituzionale enorme che può provocare un terremoto istituzionale di inaudita gravità. Qui mi taccio e non vado oltre. E se non si verificherà alcun terremoto istituzionale si verificherà un'altra grave conseguenza: quella che il popolo bue avrà la certezza che esiste un doppio binario della Giustizia, quello per i poveracci e quello per lorsignori.