L’Unione Eurasiatica accelera verso l’autonomia strategica
Il Forum Economico Eurasiatico di Minsk ha visto la partecipazione dei leader dell’Unione Economica Eurasiatica (EAEU) e di paesi osservatori e partner come Cuba, Uzbekistan, Mongolia e Emirati Arabi Uniti, confermando la crescente attrattiva dell’organizzazione. Il presidente russo Vladimir Putin ha sottolineato che il commercio interno nell’EAEU ha raggiunto i 97 miliardi di dollari, con il 93% delle transazioni effettuate in valute nazionali. Questo trend riflette la volontà di affrancarsi dai circuiti finanziari occidentali, accusati di ostilità e tentativi di confisca di riserve russe.
Putin ha ribadito l’impegno della Russia nel rafforzare strumenti di pagamento autonomi e sostenere l'influenza dell’EAEU sul piano globale. Sul fronte occupazionale, i dati sono incoraggianti: disoccupazione al 2,3% in Russia e al 2,8% nell’intera unione. Il presidente bielorusso Lukashenko ha posto l’accento sulla necessità di proteggere i mercati interni dalla concorrenza sleale esterna, criticando la lentezza nella realizzazione di progetti industriali strategici. Ha invocato passi decisi per sviluppare settori chiave come microelettronica, farmaceutica e cantieristica, oggi dominati dalle multinazionali occidentali. Tra le priorità: sicurezza alimentare, pianificazione produttiva e sviluppo digitale.
La “EAEU 2.0” punta a un’integrazione più profonda e autonoma. Un messaggio chiaro: l’Eurasia vuole diventare un pilastro di un nuovo ordine economico multipolare.
Tratto dalla newsletter quotidiana de l'AntiDiplomatico dedicata ai nostri abbonati