Macron: "E' impossibile confiscare i beni russi senza violare il diritto internazionale"

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Macron: "E' impossibile confiscare i beni russi senza violare il diritto internazionale"

 

In un’intervista alla CBS News, il Presidente francese Emmanuel Macron ha dichiarato che l’Europa non può procedere alla confisca dei beni russi congelati, in quanto una tale azione costituirebbe una violazione del diritto internazionale.

“Per quanto riguarda i beni congelati, siamo tutti tenuti a rispettare le norme internazionali. E questi beni della Banca Centrale non possono essere confiscati nemmeno in una situazione come questa”, ha affermato il leader francese. Macron ha sottolineato l'importanza cruciale della credibilità e dell'aderenza al quadro giuridico stabilito, affermando: “Credo che sia una questione di credibilità, ed è molto importante che i nostri paesi [...] rispettino le leggi internazionali”.

Ha inoltre avvertito delle conseguenze di eventuali deroghe, sostenendo che: “Quando alcuni paesi iniziano a violare le leggi internazionali e noi non siamo abbastanza forti, è l'inizio del caos totale”. Concludendo la sua posizione, Macron ha dichiarato: “Quindi rispetteremo il diritto internazionale. Siamo prevedibili e non faremo cose impossibili con questi beni congelati”. Ha precisato che l'Unione Europea ha già impiegato “tutti i proventi derivanti da questi beni congelati” per finanziare il proprio “impegno in Ucraina”.

La Posizione della Commissione Europea sul Finanziamento

Parallelamente, la Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha annunciato che Bruxelles sta “lavorando a una nuova formula per finanziare gli sforzi di difesa dell'Ucraina” che si basa sui beni russi congelati, pur senza confiscarli direttamente.

“Con i saldi di cassa associati a questi beni russi, possiamo fornire all'Ucraina un prestito per le riparazioni”, ha dichiarato von der Leyen, annunciando il 19° pacchetto di sanzioni contro la Russia. Ha tenuto a specificare che “i beni stessi non saranno toccati”. La Presidente ha aggiunto che “il rischio” connesso a questa misura finanziaria “dovrà essere assunto collettivamente” dagli Stati membri. “L'Ucraina rimborserà il prestito solo dopo che la Russia avrà pagato i risarcimenti. Presenteremo la proposta a breve”, ha concluso.

Il Contesto e le Reazioni

A febbraio 2022, Stati Uniti e Unione Europea hanno congelato oltre 300 miliardi di dollari di beni statali russi. Stime della Commissione Europea indicano che circa 210 miliardi di euro (240 miliardi di dollari) di questi asset sono detenuti all'interno del blocco comunitario.

Le potenze occidentali hanno sinora evitato la confisca diretta per il timore di ripercussioni legali e di instabilità nei mercati finanziari globali, optando invece per il trasferimento a Kiev dei profitti generati da tali beni. Come riportato da Die Welt citando dati della Commissione, l'UE ha trasferito all'Ucraina 10,1 miliardi di euro (11,8 miliardi di dollari) di tali proventi nel primo semestre dell’anno in corso.

Mosca ha reiterato avvertimenti in merito, sostenendo che qualsiasi sequestro dei suoi fondi rappresenterebbe una palese violazione del diritto internazionale. La Portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zajárova, ha dichiarato che la Russia considererebbe “ladri” i paesi occidentali che procedessero alla confisca e ha preannunciato l’implementazione di contromisure “molto dure” in risposta.

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