Obama umiliato. Il Congresso respinge il veto del Presidente sulle cause contro l'Arabia Saudita

Obama umiliato.  Il Congresso respinge il veto del Presidente sulle cause contro l'Arabia Saudita

Il punto più basso per il peggior presidente della storia degli Stati Uniti d'America?

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Il Congresso degli Stati Uniti, prima il Senato e poi la Camera, ha respinto il veto del presidente Obama sul Justice Against Sponsors of Terrorism Act, o Jasta, che prevede la possibilità per le famiglie delle vittime degli attentati dell'11 settembre 2001  di fare causa all'Arabia Saudita, accusata di aver dato supporto finanziario ai 19 dirottatori, di cui 15 proprio di nazionalità saudita. Sia Camera che Senato si sono espressi superando la maggioranza dei due terzi, necessaria per approvare il provvedimento e respingere il veto: la Camera con 338 contro, 74 a favore; il Senato con 97 contro, 1 a favore.   

 E' la prima volta in otto anni che un veto di Obama viene respinto dal Congresso.

Immediata la reazione della Casa Bianca. "Mi permetto di dire che questa è la cosa più imbarazzante che il Senato degli Stati Uniti ha fatto forse dal 1983," ha commentato il portavoce Josh Earnest ai giornalisti a bordo dell'Air Force One.

L'override era ampiamente previsto in entrambe le camere, con i legislatori  che hanno inteso il voto come un atto di giustizia per le vittime degli attacchi dell'11 settembre.

 In caso di adozione del provvedimento, Riyad aveva minacciato di ritirare i circa 750 miliardi di dollari di asset negli Usa oltre a vendere centianaia di miliardi di dollari di titoli del debito sovrano Usa.  L'alleanza USA-Arabia Saudita è già stata messa a dura prova durante la presidenza Obama, soprattutto  a causa dell'accordo nucleare dello scorso anno con l'Iran.  Il governo saudita aveva finanziato una vasta campagna di lobbyng contro la legge. Anche le grandi corporation americane, come General Electric e Dow Chemical, si erano schierate contro il provvedimento.

Venerdì il presidente Obama aveva posto il veto al provvedimento, schierandosi così con una piccola minoranza di emiri sauditi e non con il popolo americano, e spiegando: "Comprendo il desiderio di giustizia delle famiglie delle vittime degli attacchi dell’11 settembre 2001 ma la legge non rafforza la sicurezza degli americani e ne mette a rischio gli interessi, ecco perché non do la mia approvazione". 

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