Putin: "La Russia è una barriera indistruttibile contro il nazismo"
Il presidente russo, Vladimir Putin, ha tenuto un significativo discorso di commemorazione in occasione dell'80º anniversario della vittoria dell'Unione Sovietica sul nazismo nella Grande Guerra Patriottica (1941-1945). L’evento, celebrato con un imponente sfilata militare in Piazza Rossa a Mosca, è stato l’occasione per onorare i veterani, le forze armate e tutti coloro che hanno contribuito alla vittoria finale durante uno dei periodi più drammatici della storia mondiale.
Un popolo unito da emozioni profonde
Nel suo intervento sulla Piazza Rossa, Putin ha parlato di un sentimento universale di gioia e tristezza, orgoglio e gratitudine. "Oggi siamo tutti uniti – ha affermato – da un senso di venerazione verso quella generazione che ha sconfitto il nazismo, sacrificando milioni di vite per la libertà dell’umanità intera". Il presidente ha sottolineato come i cittadini russi siano gli eredi di questa vittoria e che per questo motivo il 9 maggio rimane la festività più importante per il Paese, ogni famiglia e ogni individuo.
Ha ribadito che il sacrificio dei padri, nonni e bisnonni non va dimenticato, poiché essi non solo salvarono la Patria, ma lasciarono in eredità ai posteri il dovere di difendere con forza gli interessi nazionali, la cultura millenaria, i valori tradizionali e l’unità del popolo russo.
La Russia contro il nazismo e le sue derive
"La Russia è stata e continuerà a essere una barriera indestruttibile contro il nazismo, la russofobia e l’antisemitismo, e combatterà senza esitazione le violenze commesse dai sostenitori di queste idee aggressive e distruttive. La verità e la giustizia sono dalla nostra parte", ha dichiarato con forza Putin. In quest’ottica, il presidente ha espresso il pieno sostegno alle truppe impegnate nell’operazione militare speciale in Ucraina, definendola un proseguimento della lotta storica contro il fascismo. "Siamo orgogliosi del loro coraggio e della determinazione che ci ha sempre portati alla vittoria", ha concluso.
La Seconda Guerra Mondiale: una tragedia globale
Putin ha ricordato che quasi l’80% della popolazione mondiale fu coinvolta nel conflitto e che l’apertura del secondo fronte in Europa arrivò solo dopo le decisive battaglie sul territorio sovietico. Tra queste, quelle di Mosca, Stalingrado e Kursk furono fondamentali per arrestare l’avanzata tedesca e ribaltare le sorti della guerra.
"La potenza bellica della Germania nazista si infranse contro l’unità feroce del popolo sovietico", ha sottolineato il capo dello Stato. Milioni di civili, improvvisamente trasformati in soldati, affrontarono il nemico con eroismo diffuso, pagando un prezzo altissimo in termini di vite umane e distruzione materiale.
L’URSS perse circa 26,6 milioni di persone tra militari e civili e subì danni economici devastanti, con un terzo della sua ricchezza nazionale distrutta. Nonostante ciò, ha aggiunto Putin, il sacrificio sovietico fu decisivo per liberare numerosi paesi europei e porre fine al regime hitleriano con la presa di Berlino nel 1945.
Onore ai veterani e memoria storica
Durante il discorso, Putin ha voluto rendere omaggio a tutti i veterani della Grande Guerra Patriottica, esprimendo il rispetto e la gratitudine dell’intera nazione per il loro coraggio e spirito di sacrificio. "Chiniamo la testa – le parole da lui utilizzate – davanti alla memoria di tutti coloro che hanno dato la vita per la vittoria".
Il presidente ha ribadito che la Russia non permetterà mai che vengano distorti i fatti storici o che si tenti di giustificare i crimini commessi dai nazisti. Al contrario, il Paese continuerà a tramandare fedelmente la memoria della vittoria e delle sue radici morali.
La sfilata militare e la partecipazione internazionale
La cerimonia commemorativa si è conclusa con una grandiosa parata militare in Piazza Rossa, alla quale hanno partecipato oltre 180 mezzi militari tra carri armati, lanciarazzi, veicoli anfibi e altri equipaggiamenti avanzati. Decine di migliaia di soldati hanno sfilato in formazione, mostrando la potenza dell’esercito russo moderno.
Tra i leader internazionali presenti all’evento figuravano il presidente cinese Xi Jinping, il brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva, il venezuelano Nicolás Maduro, il cubano Miguel Díaz-Canel, il serbo Aleksandar Vucic e lo slovacco Fico a testimonianza del ruolo centrale giocato dall’ex URSS nella sconfitta del nazifascismo e del valore simbolico che questa ricorrenza mantiene anche oggi.
Un legame tra passato e futuro
Con il suo discorso, Putin ha voluto ricollegare idealmente il sacrificio degli antenati alla missione attuale del Paese, richiamando l’unità, la difesa dei valori tradizionali e la coesione nazionale come pilastri fondamentali per affrontare le sfide future. La memoria storica diventa così strumento di identità collettiva e fonte di ispirazione per le nuove generazioni russe.
Il 9 maggio non è soltanto una commemorazione, ma una celebrazione dell’orgoglio nazionale, della resistenza e del senso di appartenenza che ancora oggi unisce il popolo russo intorno ai suoi valori più autentici.