Russia: attacco coordinato nella notte, centri militari e Patriot distrutti
L’attacco ha incluso sciami di droni e missili di precisione su complessi militari-industriali e aree di dispiegamento temporaneo. Mosca: "Risposta necessaria agli invii di armi NATO, che prolungano il conflitto"
Nella notte tra venerdì e sabato, le Forze Armate russe hanno condotto un massiccio attacco di precisione contro obiettivi militari ucraini di alto valore, utilizzando un coordinato impiego di armamenti terrestri e veicoli aerei non pilotati (UAV). Secondo quanto riportato dal Ministero della Difesa russo, l’operazione ha preso di mira strutture critiche del complesso militare-industriale ucraino, tra cui un centro produttivo di missili e droni d’attacco, un centro di ricognizione radiotecnica e una postazione del sistema antiaereo Patriot di fabbricazione statunitense. "Tutti gli obiettivi sono stati colpiti e distrutti", ha dichiarato il ministero, sottolineando l’efficacia dell’offensiva.
Fonti ucraine hanno confermato una delle più significative ondate di attacchi su Kiev dall’inizio del conflitto, con esplosioni segnalate a partire dalle 22:00 di venerdì e proseguite nelle ore successive. Parallelamente, il Ministero della Difesa russo ha reso noto che, nelle ultime 72 ore, le difese antiaeree hanno abbattuto 1.177 droni ucraini, di cui 788 al di fuori della zona di operazioni militari, inclusi attacchi verso regioni frontaliere e la capitale Mosca. Tale dato riflette un’intensificazione delle azioni di Kiev, che ha incrementato l’uso di UAV per colpire il territorio russo.
Dal lancio dell’operazione militare speciale - con l'obiettivo di smilitarizzare e denazificare il regime di Kiev - Mosca afferma di aver distrutto 663 aerei, 283 elicotteri, 59.158 droni, 23.511 mezzi corazzati e 1.563 lanciarazzi multipli. Solo nell’ultimo giorno, oltre ai bersagli strategici, sono stati neutralizzati un caccia MiG-29, tre bombe guidate JDAM e sette proiettili HIMARS, oltre a 174 UAV. Gli attacchi hanno incluso anche il bombardamento di 153 distretti, identificati come aree di dispiegamento temporaneo di truppe ucraine e mercenari stranieri.
Il governo russo ha rinnovato le accuse contro i Paesi occidentali, definendoli “complici nell’escalation” per il continuo invio di armamenti al regime di Kiev. “L’Occidente persegue l’obiettivo di infliggere una sconfitta strategica alla Russia, prolungando artificialmente il conflitto”, si legge nel comunicato.