Russia e Siria avviano un'esercitazione militare congiunta di sei giorni

1266
Russia e Siria avviano un'esercitazione militare congiunta di sei giorni

 

Il vicecapo del Centro russo per la riconciliazione delle parti opposte in Siria, il contrammiraglio Oleg Gurinov, ha annunciato, ieri, l’inizio delle esercitazioni militari congiunte che coinvolgeranno le forze russe e siriane.

All'ordine del giorno, le truppe saranno istruite sulle azioni delle forze dell'aviazione, della difesa aerea e della guerra elettronica e sui mezzi per respingere gli attacchi aerei.

"Le esercitazioni congiunte russo-siriane inizieranno in Siria a partire dal 5 luglio e dureranno 6 giorni. Durante le esercitazioni, si prevede di elaborare questioni di azioni congiunte dell'aviazione, dei mezzi di difesa aerea e delle forze di guerra elettronica per respingere gli attacchi aerei”, ha precisato Gurinov. 

Allo stesso tempo, Gurinov ha espresso preoccupazione per il fatto che la coalizione guidata dagli Stati Uniti stia continuando a violare i protocolli di risoluzione dei conflitti facendo volare i droni della "coalizione" sul nord della Siria.

"La parte russa esprime ancora una volta preoccupazione per le sistematiche violazioni dei protocolli di de conflitto relativi ai voli di velivoli senza pilota della 'Coalizione antiterrorismo internazionale' nello spazio aereo sopra le regioni settentrionali della Siria. Nove casi di violazioni sono stati registrati durante il giorno", ha ricordato Gurinov.  

Gurinov ha inoltre osservato che un aumento del numero di violazioni del protocollo di volo comporterebbe un'escalation delle tensioni e che le azioni della "coalizione" hanno un impatto negativo sulla cooperazione reciproca e costruttiva. 

La parte russa non è responsabile della sicurezza dei voli non coordinati di veicoli aerei senza equipaggio, ha aggiunto Gurinov.

Durante il mese di giugno, la coalizione ha violato le regole di sicurezza del volo 315 volte .

Esercitazioni statunitensi nella Siria orientale

Le esercitazioni tra Russia e Siria potrebebro, dunque, essere una risposta alla coalizione internazionale, guidata dall'occupazione statunitense in Siria, la quale ha effettuato una serie di esercitazioni di fanteria, in collaborazione con la fazione del cosiddetto "Army of Free Syria", su un'area di 55 km a partire dalla base di occupazione illegale di Al-Tanf, sul triangolo di confine siro-giordano-iracheno. 

Le esercitazioni sono durate diversi giorni e comprendevano addestramento su monitoraggio, sistemi di ricognizione, armi antiaeree e mitragliatrici medio-pesanti. 

"Come parte della nostra missione congiunta per garantire sicurezza e stabilità e migliorare la capacità di combattimento congiunto nell'area di 55 km, l'Esercito della Siria libera ha completato esercitazioni di addestramento congiunte che sono durate diversi giorni", ha affermato la fazione in una dichiarazione sui social media. 

Farid Al-Qassem, il leader della fazione, ha ricordato che "le esercitazioni condotte insieme alla coalizione internazionale servono come segnale di speranza per il popolo siriano".

È probabile che le dichiarazioni di Al-Qassem accennino all'esistenza di un piano statunitense per collegare la base di Al-Tanf alle aree controllate dalle SDF nel nord-est della Siria, facendo affidamento sulle forze tribali, che gli Stati Uniti continuano a formare nelle aree controllate dalle SDF . 

Fonti sul campo hanno raccontato ad Al Mayadeen che "gli Stati Uniti non sono ancora stati in grado di formare alcun nucleo di una forza tribale in milizie ad esso direttamente affiliate per proteggere le sue basi nel nord-est della Siria dagli attacchi".

Le fonti hanno sottolineato che "le SDF non vogliono impegnarsi in alcuna guerra e probabilmente stanno lavorando per ostacolare l'organizzazione delle tribù in milizie".

"Un'iniziativa degli Stati Uniti per collegare la base di Al-Tanf con le sue basi nel nord-est della Siria è inverosimile perché ciò è impossibile alla luce del dispiegamento dell'esercito siriano e delle sue forze ausiliarie nell'intero deserto che collega Al-Tanf con la zona desertica della provincia di Homs, fino ad Al-Bukamal", hanno spiegato le fonti. 

"La coalizione sta cercando di fare pressione sulla resistenza popolare per impedirle di espandere le sue operazioni contro la presenza illegale di basi statunitensi nel sud e nord-est del Paese", secondo le fonti consultate dal media libanese.

Resta certo che il fronte siriano e dell’Asia occidentale, dopo quello ucraino, è quello più caldo dove Russia e NATO possono scontrarsi.

 

 

 

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

Maradona: l'eroe di Napoli e dei popoli in lotta di Fabrizio Verde Maradona: l'eroe di Napoli e dei popoli in lotta

Maradona: l'eroe di Napoli e dei popoli in lotta

Burevestnik: il game changer della Russia di Giuseppe Masala Burevestnik: il game changer della Russia

Burevestnik: il game changer della Russia

La triste deriva del movimento pro-Pal di Michelangelo Severgnini La triste deriva del movimento pro-Pal

La triste deriva del movimento pro-Pal

La risposta di Repubblica sui bambini ucraini "rapiti" da Putin di Francesco Santoianni La risposta di Repubblica sui bambini ucraini "rapiti" da Putin

La risposta di Repubblica sui bambini ucraini "rapiti" da Putin

Le pagliacciate che alimentano il neocapitalismo di Francesco Erspamer  Le pagliacciate che alimentano il neocapitalismo

Le pagliacciate che alimentano il neocapitalismo

La (cinica) ferocia degli atlantisti più fanatici di Paolo Desogus La (cinica) ferocia degli atlantisti più fanatici

La (cinica) ferocia degli atlantisti più fanatici

Nel “bunker” di Maduro di Geraldina Colotti Nel “bunker” di Maduro

Nel “bunker” di Maduro

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

“Burevestnik”. Che cos'è la nuova arma testata dalla Russia di Marinella Mondaini “Burevestnik”. Che cos'è la nuova arma testata dalla Russia

“Burevestnik”. Che cos'è la nuova arma testata dalla Russia

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente di Gilberto Trombetta Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Cina e Russia non temono più l'Occidente di Michele Blanco Cina e Russia non temono più l'Occidente

Cina e Russia non temono più l'Occidente

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino di Paolo Pioppi Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti