Una nuova Yalta contro la Germania?

9025
Una nuova Yalta contro la Germania?


di Giuseppe Masala
 

La fine dell'Euro e del IV Reich è scritta nel destino per motivi geopolitici e geoeconomici oltre che militari. Si prospetta sempre più una nuova Yalta tra USA, Russia e Cina. Come attestano le trattative in sede neutrale tra il comandante in capo dell'esercito russo e dell'esercito americano e ovviamente il vertice tra Kim e Trump. Gli USA non saranno più il "Gendarme del Mondo" e non si faranno dissanguare per contenere Russia e Cina. Ci sarà anche un accordo sul commercio internazionale come è facilmente intuibile dalle attuali trattative tra Cina e USA per riequilibrare le bilance commerciali. Rinascerà dunque anche lo spirito di Bretton Woods che considerava gli squilibri prolungati delle bilance commerciali come l'anticamera della guerra. 

L'Europa egemonizzata dalla Germania è completamente tagliata fuori e sarà destinata all'implosione. Dovrà accettare volente o nolente il riequilibrio della bilancia commerciale con gli USA e prepararsi ad una grossa ristrutturazione del proprio apparato produttivo con enormi costi sociali, economici e finanziari che spingeranno ognuno a fare da sé anche alla luce delle ricriminazioni di chi ha subito per anni e anni il meccanismo perverso (e in malafede) studiato dalla Germania: costringere a piani di austerità devastanti i paesi deboli dell'area euro allo scopo di ridurli a paesi vassalli e soprattutto di diluire la forza del marco nella miseria dei paesi deboli e grazie a questo aggredire i mercati mondiali vendendo le proprie merci a prezzi stracciati.

Trump ha capito il giochino e glielo ha rotto. Da Putin non ci sarà alcuna solidarietà dopo il colpo basso del golpe nazista a Kiev e l'avanzamento della Nato (allora gestita da Obama) fino al Don. Tanto al Cremlino lo hanno capito bene che il cervello del putch nazista era a Berlino anche se la mano era polacca. Ci hanno provato per la terza volta e anche qui sono stati scoperti. La Cina ha interesse a disintegrare l'Europa per levarsi di torno un pericoloso apparato produttivo concorrente, figuriamoci se muoveranno un dito. La nuova Yalta sarà contro la Germania, come la precedente. Solo il disarcionamento di Trump potrebbe fermare questo movimento ma è ampliamente improbabile. L'Italia ha già vissuto il suo 8 Settembre schierandosi con Trump e Putin e contro la Merkel e Macron grazie al nuovo governo che ha disarcionato i lacchè di Berlino.

Questo è quello che sta succedendo, e in un paio d'anni sarà più chiaro. Chi darà fuoco alle polveri facendo crollare il IV Reich è poco importante, tanto è già stato deciso altrove. Mi gioco la mia credibilità (se c'è, per carità io non sono nessuno). 

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

Maradona: l'eroe di Napoli e dei popoli in lotta di Fabrizio Verde Maradona: l'eroe di Napoli e dei popoli in lotta

Maradona: l'eroe di Napoli e dei popoli in lotta

Burevestnik: il game changer della Russia di Giuseppe Masala Burevestnik: il game changer della Russia

Burevestnik: il game changer della Russia

La risposta di Repubblica sui bambini ucraini "rapiti" da Putin di Francesco Santoianni La risposta di Repubblica sui bambini ucraini "rapiti" da Putin

La risposta di Repubblica sui bambini ucraini "rapiti" da Putin

Le pagliacciate che alimentano il neocapitalismo di Francesco Erspamer  Le pagliacciate che alimentano il neocapitalismo

Le pagliacciate che alimentano il neocapitalismo

La (cinica) ferocia degli atlantisti più fanatici di Paolo Desogus La (cinica) ferocia degli atlantisti più fanatici

La (cinica) ferocia degli atlantisti più fanatici

Nel “bunker” di Maduro di Geraldina Colotti Nel “bunker” di Maduro

Nel “bunker” di Maduro

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

“Burevestnik”. Che cos'è la nuova arma testata dalla Russia di Marinella Mondaini “Burevestnik”. Che cos'è la nuova arma testata dalla Russia

“Burevestnik”. Che cos'è la nuova arma testata dalla Russia

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente di Gilberto Trombetta Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Cina e Russia non temono più l'Occidente di Michele Blanco Cina e Russia non temono più l'Occidente

Cina e Russia non temono più l'Occidente

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino di Paolo Pioppi Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti