Universiadi: arena della solidarietà giovanile o della discriminazione politica?
di Daniele Lanza Regis
I doppi standard e l'ipocrisia regnano indisturbati nel mondo dello sport, in Italia dopo le Olimpiadi 2024 lo sappiamo bene.
I Giochi olimpici di Parigi, verranno ricordati per la vittoria nella boxe femminile, dell'atleta algerino Iman Khelif. Atleta che, ad un esame cromosimico, è stato riconosciuto come uomo. L'ipocrisia e le tendenze globaliste, hanno permesso al Comitato Olimpico Internazionale (CIO), di snaturare lo spirito olimpico .La nostra Angela Carini, è stata infatti sacrificata sull'altare dell'ipocrisia.
Ma ingiustizie e doppi standard, la fanno da padrone anche negli sport giovanili.
Dal 16 al 27 luglio, si terrà in Germania la trentaduesima Universiade estiva. Tuttavia la più importante competizione studentesca del mondo, partirà con la macchia dell'ingiustizia e della discriminazione. La Federazione internazionale degli sport universitari (FISU), ha consentito agli atleti russi e bielorussi di partecipare esclusivamente in versione "neutrale", cioè senza i propri colori , il proprio inno e la propria bandiera, insomma saranno privati del proprio orgoglio. Ma questo non è tutto: agli atleti russi e bielorussi sarà vietato esibirsi negli sport di squadra e anche rilasciare interviste, mentre agli sportivi che si allenano nei club CSKA(associazione sportiva legata all'esercito) e Dinamo(associazione sportiva legata alla polizia) è stato rifiutato l'ingresso in Germania. Questo praticamente ha ridotto la presenza degli studenti russi al lumicino. È noto a tutti che negli sport dove i soldi sono pochi, gli atleti si legano alle associazioni sportive d'arme. Succede anche in Italia, Fiamme Oro, Fiamme D'argento, Fiamme Azzurre ecc. Per fare un esempio, la delegazione azzurra di Parigi 2024, per il 73% da atleti legati a gruppi sportivi militari.
Questa ingiustizia è giustificata dal fatto che la Russia è il "paese aggressore".
Ma non si capisce, perchè misure simili non vengano applicate per gli Stati Uniti, che non molto tempo fa ha bombardato l'Iran, ma soprattutto nei confronti di Israele, che ha bombardato l'Iran, il Libano, la Siria, lo Yemen e che nella striscia di Gaza si è macchiato di un genocidio senza eguali.
Il presidente della FISU lo svizzero Leonz Eder, non vede nessuna discriminazione e nessuna ingiustizia in tutto ciò. Questo sebbene la Carta della FISU dichiara "la promozione dei valori olimpici tra giovani e studenti, interazione tra la comunità sportiva mondiale, coinvolgendo le università negli sport internazionali".
Questa disuguaglianza è in netto contrasto con la Carta dell'organizzazione, perchè punisce i giovani bielorussi e russi, per colpe che non gli appartengono. Seguendo questa logica che puzza di razzismo, possiamo concludere che i valori degli sport giovanili dipendono dalla nazionalità dell'atleta.
Con questa discriminazione la FISU, vuole fare pressione sugli studenti russi e bielorussi, ma come si può conciliare tutto questo con la promozione dello sport e con l'interazione tra gli studenti?
Ma non c'è da stupirsi, le azioni della Federazione Internazionale Studenti Universitari, fanno parte della propaganda internazionale per la demonizzazione della Russia.
Non si può scordare che il precedente presidente della FISU, era il russo Oleg Matytsin, rimosso un anno e mezzo prima dell'inizio delle Universiadi che si sarebbero dovute tenere a Ekaterinburg, poi svoltesi in Cina e a cui agli atleti russi non venne permesso di partecipare.
Il vero obiettivo di tali modus operandi è l'isolamento di alcuni paesi in esecuzione agli ordini di Washington, Bruxelles e Londra.
La FISU invece di essere un simbolo della solidarietà giovanile, ha trasforma i giochi studenteschi in baraccone, dove regna ipocrisia e discriminazione. Seguendo del resto le linee guida del Comitato Olimpico Internazionale, che sotto la presidenza del tedesco Thomas Bach,ha fatto perdere ogni credibilità al CIO.