Afghanistan : La Conferenza di Tokyo stanzia 16 miliardi di aiuti
Il fondo è però vincolato ai progressi nella lotta alla corruzione
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Nella giornata di domenica, la Conferenza Internazionale sull’Afghanistan di Tokyo, che ha riunito circa 70 delegati provenienti da Paesi e Istituzioni Internazionali, ha deciso lo stanziamento di 16 miliardi di dollari in aiuti per la popolazione afghana entro il 2015.
Questo finanziamento si aggiunge ai 4,1 miliardi in aiuti militari già stanziati nel maggio scorso e finalizzati ad evitare il collasso del Paese dopo il ritiro americano previsto entro la fine del 2014. Sulla base della road map confermata dall’Alleanza Atlantica al vertice di Chicago, la NATO cederà, infatti, il comando delle operazioni alle Forza Armate afghane entro la metà del 2013 e completerà il suo ritiro entro la fine del 2014. Sul territorio rimarranno però le unità di addestramento.
Tuttavia la Conferenza ha stabilito che il 20% dei nuovi fondi sarà erogato solo in caso di progressi tangibili nella lotta alla corruzione nelle istituzioni.
Nel discorso di apertura della Conferenza, il presidente Karzai ha confermato il suo impegno nella lotta alla corruzione riconoscendo però la necessità di un impegno duraturo della Comunità Internazionale per confermare gli enormi progressi fatti dall’Afghanistan negli ultimi 10 anni, sebbene la sicurezza rimanga tuttora la principale criticità e l’economia fatichi a decollare. Analisi condivisa dal Segretario Generale ONU, Ban Ki-moon, e dal Segretario di Stato Americano, Hillary Clinton, che hanno giudicato la situazione afghana ancora estremamente vulnerabile, il cui consolidamento passa necessariamente attraverso la cooperazione tra governo, popolo afghano, Comunità Internazionale e settore privato.
In un intervento a margine della Conferenza, per placare i timori di un possibile disimpegno occidentale dopo il 2014, la Clinton ha annunciato che gli Stati Uniti avevano concesso all’Afghanistan lo status di major non – Nato ally. Tale designazione, già toccata ad altri Paesi tra i quali Egitto, Israele, Australia e Pakistan, consentirà all’Afghanistan un accesso agevolato alla tecnologia militare americana e faciliterà la cooperazione tra i due Paesi.