Banche cinesi boicottano il summit FMI-BM in programma in Giappone
La controversia diplomatica tra Tokyo e Pechino per la sovranità delle isole Senkaku assume connotati sempre più preoccupanti
1292
Alcune banche cinesi hanno dichiarato che non parteciperanno al meeting annuale del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Mondiale in programma in Giappone la prossima settimana. La controversia diplomatica tra Tokyo e Pechino sulla sovranità delle isole Senkaku nel mar cinese meridionale ha iniziato ad assumere connotati sempre più preoccupanti, incrinando non solo le relazioni economiche bilaterali dei due paesi, ma interferendo anche nei meccanismi di cooperazione multilaterale. Non è una decisione di tutte le banche cinesi: ad esempio la Banca dell'Agricoltura, trmiate una nota ufficiale, ha reso noto la sua partecipazione, mentre Bank of China, il principale istituto di credito del paese, non ha ancora fornito una risposta definitiva.
Le tensioni tra Tokyo e Pechino rimangono dunque a livelli estremamente alti, con navi pattugliatrici cinesi che sfidano continuamente l'autorità della marina giapponese a difesa della sovranità delle isole Senkaku. Questa settimana, in particolare, quattro imbarcazioni cinesi hanno violato lo spazio territoriale nipponico e si è temuto che potesse nascerne un conflitto. Il ministro degli esteri giapponesi Koichiro Gemba ha dichiarato di aver già inoltrato una protesta ufficiale alla Cina per tale violazione di sovranità, mentre il portavoce del ministero degli esteri cinese, Hong Lei, ha dichiarato che la Cina si considera "fortemente insoddisfatta dei tentativi da parte dei nazionalisti giapponesi di entrare nelle acque limitrofe delle isole”. La scorsa settimana, a margine dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, i due paesi hanno avuto un duro confronto e dimostrato come al momento non ci siano spiragli di una soluzione diplomatica della controversia.