Cina: 20 miliardi di dollari di credito per l'Africa
Dal summit di Pechino con oltre 50 delegazioni africane, Hu si è impeganto a rafforzare un legame divenuto sempre più solido
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La Cina si è impegnata a concedere 20 miliardi di credito all'Africa per i prossimi tre anni ed invocato per un maggior coordinamento delle principali questioni internazionali riguardantti il continente nero. Queste sono le principali considerazioni da trarre dal summit di Pechino, al quale hanno partecipato oltre 50 delegazioni di stati africani. In particolare, il presidente cinese Hu Jintao ha rimarcato come sia raddoppiata la linea di credito concessa da Pechino agli stati africani, in precedenza stabilita nel 2009 all'ultimo forum tenutosi in Egitto. "Vogliamo continuare a rafforzare la nostra amicizia storica ed escludere un'interferenza estera, aumentando al contempo fiducia e collaborazione reciproca”, le parole del presidente cinese ad introdurre il summit di giovedì. Il leader cinese ha anche invocato un maggior sostegno ai paesi africani a livello internazionale e promesso di aiutarle nella costruzione di centri tecnologici, addestramento medico e costruzione di dighe per aumentare la disponibilità di acqua potabile.
La Cina è da anni emersa come il principale partner economico del continente. Il mercato tra le due parti ha toccato i 166 miliardi di dollari lo scorso anno, un incremento tre volte superiore ai dati del 2006. Nel suo discorso, Hu ha concluso sottolineando come lo status della Cina rimane di paese in via di sviluppo e ha affermato come l'Africa è la regione con il maggior numero di PVS al mondo.”Questo connubio rappresenta la forza della nostra alleanza e per questo entrambe devono lavorare insieme per difendere i propri interessi”. Secondo molti osservatori occidentali, tuttavia, gli investimenti cinesi in Africa stanno creando una partnership squilibrata tra il gigante economico emergente ed i paesi più poveri al mondo ed accusano Pechino di facilitare la sopravvivenza di regimi autoritari, ignorare problemi ambientali ed i diritti dei lavoratori.