Cina: celebrazioni per la festa nazionale
Simbolico passaggio di testimone tra Hu Jintao e Xi Jinping a piazza Tiananmen per le celebrazioni del 63° anniversario della nascita della Repubblica Popolare
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A poche settimane da una storica transizione al potere, la Cina celebra il 63° anniversario della nascita della Repubblica Popolare. La festa nazionale ha conosciuto il momento culminante in piazza Tiananmen, quando il presidente Hu Jintao ed il primo ministro Wen Jiabao hanno simbolicamente lasciato il testimone al futuro leader Xi Jinping. Si tratta di un periodo cruciale nella storia recente della Cina, scossa dallo scandalo di Bo Xilai all'interno della lotta di transizione al potere che si avrà a novembre e per le tensioni ancora non sopite con il Giappone per la disputa sulla sovranità delle isole Senokaku nel mar cinese meridionale.
Venerdì era arrivata l'attesa decisione del partito comunista cinese verso Bo Xilai: colpevolezza dei reati di abuso di potere, corruzione ed altri crimini, che hanno segnato l'espulsione dell'ex governatore di Chongqing. Prima che il caso scoppiasse, Bo era considerato come sicuro tra i nove del Politburo, principale organo esecutivo cinese, nella storica transizione generazionale che avverrà a novembre. La sua azione politica come capo del partito a Chongqing, volta a riscoprire i valori comunisti del passato ed eliminare il crimine organizzato gli è costato il posto. Il suo programma economico, con milioni spesi in welfare sociale, lo ha reso un leader estremamente popolare ma, allo stesso tempo, una minaccia alle politiche riformiste e liberali decise dall'esecutivo di Hu Jintao.
Dall'11 settembre scorso - quando il segretario di gabinetto del governo nipponico ha annunciato l'acquisto formale delle isole Senkaku - le tensioni con il Giappone stanno assumendo connotati sempre più preoccupanti per lo status quo asiatico. Per la nuova leadership del Politburo il primo compito internazionale sarà proprio quella di trovare una soluzione diplomatica alla controversia ed evitare che le derive nazionaliste crescenti nei due paesi possano pregiudicare le relazioni future tra Pechino e Tokyo.