Cuba: «la ‘Resistenza creativa’ e l‘Umanità solidale’ per non diventare come gli altri»

Cuba: «la ‘Resistenza creativa’ e l‘Umanità solidale’ per non diventare come gli altri»

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«Lavorare per l’uguaglianza, sapendo che l’uguaglianza non è il fine dei comunisti. L’uguaglianza è la precondizione per il libero sviluppo delle persone». Queste parole le ha dette Paolo Ferrero, Vicepresidente del Partito della Sinistra Europea, riportando, in un video, alcuni contenuti dell’incontro che il 15 febbraio ha avuto col presidente cubano Miguel Díaz-Canel, il quale gli ha spiegato l’attuale realtà che sta vivendo Cuba e alcune delle misure che la dirigenza del Paese ritiene opportuno adottare.

In questi giorni, rappresentati del Partito della Sinistra Europea sono in visita a Cuba. Ne ho già parlato nel mio precedente articolo, dove riporto il racconto fatto da Ferrero su come Cuba sia stata capace di produrre i suoi vaccini pubblici e di come i cubani – la quasi totalità della popolazione – abbiano scelto di vaccinarsi senza nessun obbligo e né green pass.

Chi segue i miei articoli, archiviati nel blog “Non solo Cuba”[1] de «l’AntiDiplomatico», sa bene che sono interessato ad argomenti che riguardano la realtà socio-politica di Cuba; se poi in due articoli consecutivi mi trovo a parlare del Partito della Sinistra Europea, e soprattutto del suo Vicepresidente Paolo Ferrero, è solo un caso dovuto agli interessanti contenuti che sono stati resi pubblici attraverso due suoi video, i quali ritengo importante portare a più vasta conoscenza.

Ieri Ferrero ha pubblicato il secondo video, dove ci parla dell’incontro che la delegazione di “Sinistra Europea” ha avuto col Presidente della Repubblica di Cuba, Miguel Díaz-Canel, che gli ha parlato apertamente della dura realtà che è costretto a vivere il popolo cubano a causa del “Bloqueo” imposto dagli Stati Uniti, e di alcune soluzioni da dover prendere per poter continuare a resistere, senza doversi piegare alla logica dominante del neoliberismo.

Ferrero riassume brevemente il contenuto dell’incontro, ma, anche se lo fa per sommi capi, riesce a farci capire bene le parti più significative di quello che il Presidente Díaz-Canel gli ha riferito.

Il video, che dura 15 minuti, è diviso esattamente in due parti, “i problemi” e “l’atteggiamento per affrontarli”. La seconda parte è quella più interessante, ma non perché gli argomenti della prima non lo siano, anzi, quelli di cui si parla sono problemi gravissimi per Cuba, ma per chi segue le vicende che accadono nell’Isola, questi sono già conosciuti, dato che sono decenni che li subisce, e per questo li riassumerò velocemente.

Per chi invece non ne avesse contezza, e vuole saperne di più, può farlo andando sui tanti link che troverà nel testo che segue.

Partiamo dalle dure conseguenze che deve subire Cuba a causa del “Bloqueo”, inasprito maggiormente dalle 242 misure coercitive aggiunte sotto l’amministrazione Trump, il quale, proprio negli ultimi giorni del suo mandato ha perfino incluso Cuba nella lista dei Paesi che patrocinano il terrorismo, e questo – con tutte le conseguenze che ne derivano – ha dato il colpo mortale all’economia cubana, penalizzandola anche nell’utilizzo del dollaro, e creandogli enormi problemi negli scambi commerciali internazionali.

Inoltre, Ferrero, ci parla del tentativo da parte degli Stati Uniti di fomentare la rivolta popolare nell’Isola attraverso il cosiddetto “golpe soave”. Il primo tentativo c’è stato l’estate passata con le proteste nelle strade cubane avvenute l’11 luglio e poi è seguito quello miseramente fallito del 15 novembre, con nessun cubano in strada e il leader della protesta già in viaggio su un aereo, con destinazione Madrid.

Nella seconda parte del video, si spiega a grandi linee come a Cuba è stata affrontata la riforma costituzionale, con la piena partecipazione popolare alle modifiche della stessa, poi sottoposta a referendum, e di come ora stanno affrontando il nuovo “Codice della Famiglia”.

Per quanto riguarda invece “la ‘Resistenza creativa’ e l‘Umanità solidale’ che Cuba mette in atto “per non diventare come gli altri”, rimando alla visione del video, perché ritengo che siano due delle cose più originali del racconto, e le parole usate per spiegarle sono sicuramente migliori di quelle che avrei usato io per chiudere l’articolo.

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Il precedente articolo con video: “Cuba, né obbligo vaccinale né green passhttps://www.lantidiplomatico.it/dettnews-cuba_n_obbligo_vaccinale_n_green_pass/42370_45173/

[1] Blog “Non solo Cuba” https://www.lantidiplomatico.it/news-non_solo_cuba/42370/

Roberto Cursi

Roberto Cursi

Sono nato a Roma nel 1965, passando la mia infanzia in un grande cortile di un quartiere popolare. Sin da adolescente mi sono avvicinato alla politica, ma lontano dai partiti. A vent'anni il mio primo viaggio intercontinentale in Messico; a ventitré apro in società uno studio di grafica; a ventiquattro decido di andare a vivere da solo. Affascinato dall'esperienza messicana seguiranno altri viaggi in solitaria in terre lontane: Vietnam, Guatemala, deserto del Sahara, Belize, Laos... fino a Cuba.

Il rapporto consolidato negli anni con l'isola caraibica mi induce maggiormente a interessarmi della complessa realtà cubana.

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