Disputa accesa tra Seoul e Tokyo per le isole Dokdo
Nuova controversia diplomatica per il Giappone dopo quella con la Cina per le isole Senkaku
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Nuova controversia diplomatica per la sovranità di isole asiatiche per il Giappone. Tokyo ha infatti inviato una protesta ufficiale contro la Corea del Sud, dopo che il governo di Seoul ha invitato un gruppo di giornalisti stranieri nelle isole Dokdo (o Takeshimag, nella definizione giapponese), la cui sovranità rimane contesa tra i due paesi. L'obiettivo della Corea del Sud era quello di sensibilizzare i media internazionale sulla questione, approfittando anche della parallela disputa di Tokyo con Pechino sulle isole Senkaku nel mar cinese meridionale.
La controversia sulle Dokdo era stata riaperta due mesi fa da Lee Myung-bak, primo presidente coreano a far visita nelle isole e riaccendere i sentimenti nazionalisti di entrambi i paesi. La disputa riapre inevitabilmente ferite storiche mai rimarginate del tutto, in particolare le due invasioni nipponiche del 1910 e 1945. Il Giappone ha incorporato queste isole nel 1905 e ritiene che la sovranità si sia ormai consolidata negli anni. Al contrario i coreani rifiutano questa acquisizione frutto di un periodo di colonialismo e quindi violazione del diritto internazionale vigente. Gli analisti sono concordi nel sottolineare come le relazioni tra i due paesi siano al livello più basso dalla fine della seconda guerra mondiale: lo scorso mese la Corea del Sud è arrivata addirittura a mobilitare la sua aviazione quando un elicottero giapponese ha sorvolato le isole.
La disputa sulle Dokdo allarma soprattutto gli Stati Uniti, che temono come un conflitto tra i suoi due principali alleati asiatici possa compromettere la sua influenza nel continente. Il rischio maggiore per Washington sembra al momento una deriva nazionalista interna per il Giappone e la scelta del populismo conservatore di Abe come nuovo leader del partito d'opposizione Liberal-Democratico ne sarebbe un primo segnale inquietante.
Secondo diversi analisti, le tensioni crescenti tra il Giappone ed i suoi vicini asiatici – in particolare Cina e Corea del Sud – rischiano di degenerare in un conflitto, non tanto per le risorse naturali di cui sono ricche queste isole, ma perché sono radicate in una rabbia mai repressa contro la dominazione nipponica del passato.