Dramma della gelosia a Vilnius, o quasi

1761
Dramma della gelosia a Vilnius, o quasi

 

di Fabrizio Poggi

Non c'erano dubbi che i fieri giornali “antiautocratici” milanesi non avrebbero lasciato in sordina un evento epocale come la grazia concessa a Minsk dal solito “ultimo dittatore d'Europa” Aleksandr Lukashenko al recluso Sergej Tikhanovskij, 46 anni, ex blogger-majdanista bielorusso, il cui nome dice forse qualcosa, a qualcuno, in qualità di consorte della “presidente” bielorussa Svetlana Tikanovskaja, a suo tempo “legittimata” nella carica dal duo Quartapelle-Boldrini.

Ma chi è colui che il Corriere della Sera presenta come «l’attivista che ha sfidato Lukashenko», in carcere dal 2020 e graziato (la condanna prevedeva 18 anni di carcere) dall'effettivo presidente bielorusso probabilmente in virtù di un “favore” concesso all'inviato di Donald Trump, Keith Kellog, in visita a Minsk?

La grazia, fa sapere l’ufficio di Lukashenko, è avvenuta «su richiesta diretta di Trump, per motivi umanitari».

Ovvio che le prime dichiarazioni, ci informano da via Solferino, l'ex recluso le abbia rilasciate dalla Lituania e più precisamente dalla «sede di Vilnius dell’opposizione bielorussa in esilio», con parole intervallate da «lunghi singhiozzi, ululati, balbuzie». Alla domanda se, in carcere, sia stato sottoposto a torture, il consorte di cotanta figura “presidenziale” risponde di non aver «mai ricevuto una lettera, non una telefonata»; addirittura – qui viene alla luce il volto più raccapricciante di un “regime di senzadio” - dal 2020 «non mi sono potuto nemmeno confessare con un prete... nessuna chiamata, nessun prete... Mi chiedete della tortura, questo isolamento non lo è?».

E allora, chi è Sergej Tikhanovskij? È stato, ci mette a parte il Corriere, «un oppositore popolare e spiritoso: nel 2020 si era inventato la “protesta della ciabatta”, paragonando il dittatore a uno scarafaggio e invitando la gente a scendere in strada con le ciabatte in mano, per schiacciarlo». Già: la ciabatta. Nemmeno poi così originale, a dire il vero: qualche anno prima di lui, Jurij Birjukov, consigliere dell'allora presidente golpista ucraino Petro Poroshenko, aveva caratterizzato i russi come «piccoli insetti nocivi». Alla domanda se si debbano odiare i russi, Birjukov aveva risposto di non provare «tale sensazione. Piuttosto, disgusto. Lo stesso che si prova per un insetto piccolo e nocivo... Quella stessa sensazione che si ha un momento prima di colpirlo con una ciabatta». E oggi, conferma Tikhanovskij, «non rinnego nulla». Ci mancherebbe! Anzi: pieno appoggio alla junta nazigolpista di Kiev.

Infatti, quello che il Corriere omette di raccontare è che, nella conferenza stampa a Vilnius, Tikhanovskij si è affrettato, sotto lo sguardo paternalistico della moglie Svetlana, a fare atto di fedeltà al nazigolpista-capo ucraino Vladimir Zelenskij. «Sostengo pienamente l'Ucraina. Il Presidente Zelenskij sta attraversando un periodo così difficile... Quello che ho passato io non è nulla in confronto a quello che il Presidente Zelenskij dve affrontare ogni giorno in tutti questi anni... Nessun altro presidente oggi in vita sta attraversando un periodo così difficile. Lo sostengo incondizionatamente e senza riserve. Per me è un eroe». Amen.

La grazia concessa da Lukashenko a Tikhanovskij e altri 13 detenuti politici, osserva PolitNavigator, rappresenta una sorta di “inchino” riservato all'alto ospite americano; un evento straordinario per la politica bielorussa, pur se prevedibile. Alla vigilia dell'arrivo di Kellog, infatti, con la scarcerazione dei quattordici, Lukashenko ha inteso “celebrare” il ripristino delle relazioni tra Minsk e Washington. Era accaduta più o meno la stessa cosa alla vigilia degli avvenimenti del 2020, quando, «a stormi», a Minsk si erano riversati Mike Pompeo, neoconservatori di alto rango e generali-falchi USA, parlando apertamente della necessità di «creare un bastione contro il neoimperialismo russo». Ed era stato quello, in effetti, il periodo di massimo raffreddamento delle relazioni tra Minsk e Mosca. La differenza, oggi, è che la parte americana ha preferito non parlare dei motivi della visita, menzionando solo la risoluzione del conflitto ucraino. Ma è molto probabile che si sia parlato anche d'altro: revoca delle sanzioni, rimozione dall'agenda del tema dei prigionieri politici, ecc.

In realtà, il rilascio di Tikhanovskij, osserva PolitNavigator, è stato semplicemente un gesto diplomatico di ampio respiro. Perché hanno rilasciato lui e non Babariko, Kolesnikova o altri noti oppositori? Di tutti i leader dell'opposizione del 2020, Tikhanovskij è il «più impertinente e il meno intellettuale. Non è il banchiere intellettuale Babariko, capace di tessere intrighi per anni. È una figura molto più modesta.

Ha iniziato la carriera nei brutali anni '90, negli 'ambienti criminali dello spettacolo, a Gomel, organizzando concerti e rave, anche come proprietario di locali notturni. Si dice che non abbia dato la propria “benedizione” a Svetlana-”Fethullah Gülena”-Tikanovskaja per la sua frenetica attività politica svolta mentre lui era in prigione. Al momento del suo arresto, lei era solo una casalinga. Tutta la storia successiva, con le elezioni e il ruolo del leader dell'opposizione, è già opera degli strateghi politici dell'opposizione e dei loro curatori occidentali.

Ci si chiede dunque ora se “Gülena” cederà al consorte la guida dell'opposizione: che ne pensano Quartapelle-Boldrini, tutti i curatori occidentali e gli altri parassiti (a proposito di ciabatte...) che da anni vivono alla greppia dei «flussi finanziari che ruotano attorno alla sua ottusa moglie»? In quella coppia, nota sarcasticamente PolitNavigator, i pantaloni li ha sempre portati Sergej; ora la situazione è cambiata. Sembra presentarsi la solita situazione aneddotica: “il marito rientra a casa prima del previsto e la moglie...". È probabile che il marito debba imparare molte cose nuove e non sono esclusi conflitti coniugali, che possono venir «sfruttati dai numerosi antagonisti di Svetlana all'interno dell'opposizione. Per farla corta: facciamo scorta di popcorn», il film sembra appena cominciato.

A parole, Sergej ha detto di non voler rivendicare la leadership dell'opposizione bielorussa in emigrazione. Al contrario, “Gülena”-Svetlana ha assicurato di voler conservare il “posto” quartboldriniano fino a quando non si tengano in Bielorussia «libere elezioni». Staremo a vedere.

 https://politnavigator.news/pomilovannyjj-lukashenko-tikhanovskijj-sljozno-prisyagnul-zelenskomu.html

 https://politnavigator.news/guljona-tikhanovskaya-nikak-ne-zhdala-muzha-iz-zony.html

 

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

La resa (incondizionata) di Trump di Loretta Napoleoni La resa (incondizionata) di Trump

La resa (incondizionata) di Trump

Il Teatro delle Ombre arriva a Teheran (prima parte) di Giuseppe Masala Il Teatro delle Ombre arriva a Teheran (prima parte)

Il Teatro delle Ombre arriva a Teheran (prima parte)

In diretta dalla Striscia di Gaza dal Teatro Flavio a Roma di Michelangelo Severgnini In diretta dalla Striscia di Gaza dal Teatro Flavio a Roma

In diretta dalla Striscia di Gaza dal Teatro Flavio a Roma

Medio Oriente: scelta tra caos e riequilibrio internazionale   Una finestra aperta Medio Oriente: scelta tra caos e riequilibrio internazionale

Medio Oriente: scelta tra caos e riequilibrio internazionale

Trump 2025: Nativi Americani e Immigrati sotto Pressione di Raffaella Milandri Trump 2025: Nativi Americani e Immigrati sotto Pressione

Trump 2025: Nativi Americani e Immigrati sotto Pressione

L'intrinseca debolezza dell'Impero americano di Francesco Erspamer  L'intrinseca debolezza dell'Impero americano

L'intrinseca debolezza dell'Impero americano

Il resettaggio bellico del sistema-mondo di Geraldina Colotti Il resettaggio bellico del sistema-mondo

Il resettaggio bellico del sistema-mondo

La Gran Bretagna tornerà nell'Unione Europea? di Gao Jian La Gran Bretagna tornerà nell'Unione Europea?

La Gran Bretagna tornerà nell'Unione Europea?

Resistenza e Sobrietà di Alessandro Mariani Resistenza e Sobrietà

Resistenza e Sobrietà

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente di Gilberto Trombetta Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Basta con le prepotenze dei più  forti di Michele Blanco Basta con le prepotenze dei più  forti

Basta con le prepotenze dei più forti

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino di Paolo Pioppi Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Il PD e i tre tipi di complici dei crimini di Israele di Giorgio Cremaschi Il PD e i tre tipi di complici dei crimini di Israele

Il PD e i tre tipi di complici dei crimini di Israele

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti