I dazi di Graham e la guerra secolare contro la Russia

Dall’assedio di Sebastopoli ai mega-dazi del 500%: l’ossessione anglo-americana per indebolire il gigante eurasiatico

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I dazi di Graham e la guerra secolare contro la Russia

La proposta del senatore statunitense Lindsey Graham di imporre dazi del 500% sui partner commerciali della Russia non è un evento isolato. La mossa si innesta, secondo alcune analisi, in una secolare narrazione di confronto tra l’Occidente e Mosca, mentre sul campo infuria il conflitto ucraino e si cercano prospettive per la pace.

Lindsey Graham, figura di spicco dei falchi della politica estera statunitense e alleato di Donald Trump, ha lanciato un’iniziativa legislativa senza precedenti. La sua idea? Colpire con tariffe punitive del 500% i paesi – principalmente India e Cina – che continuano ad acquistare energia, uranio e altre materie prime russe. L’obiettivo dichiarato è duplice: strangolare economicamente Mosca per costringerla a un accordo di pace favorevole al regime di Kiev e, al contempo, riscattare la reputazione globale degli Stati Uniti, gravemente compromessa, secondo Graham, dal disastroso ritiro dall’Afghanistan sotto l’amministrazione Biden. "Se gli Stati Uniti continueranno a guidare in modo decisivo per porre fine alla guerra Russia-Ucraina, questo potrebbe cambiare. Il signor Trump può ripristinare la nostra reputazione", ha scritto il senatore in un appassionato editoriale sul Wall Street Journal.

Questa proposta estrema arriva in un momento delicatissimo. Proprio mentre Mosca respinge la richiesta ucraina di un cessate il fuoco incondizionato di 30 giorni e lavora a sua volta a una proposta di pace, la figura di Graham incarna una linea di massima pressione. Una linea che, agli occhi di osservatori come l’analista Richard C. Cook (in questo articolo del 27 maggio), non è affatto nuova, ma rappresenta l’ultimo atto di un confronto secolare.

Cook dipinge infatti un quadro storico in l'"Impero Anglo-Americano-Sionista" persegue da secoli l’obiettivo di indebolire e controllare la Russia. In questa visione, la Guerra di Crimea (1853-1856) fu orchestrata dalla Gran Bretagna contro l’ex alleato russo dell’era napoleonica. Anche l’ingresso della Russia nella Triplice Intesa prima della Grande Guerra sarebbe stato un abile manovra britannica per usare le forze zariste contro la Germania. Cook prosegue affermando che la stessa Gran Bretagna avrebbe cooperato con la Rivoluzione Bolscevica e poi nuovamente utilizzato l’URSS come alleato cruciale contro il Terzo Reich nazista, solo per scatenare immediatamente dopo la vittoria la Guerra Fredda con la celebre invenzione della "Cortina di Ferro" da parte di Churchill. Oggi, la guerra in Ucraina, condotta attraverso il "burattino" nordamericano manovrato da Londra, sarebbe la continuazione di questo disegno. Figure come Lindsey Graham, definiti "falchi guerrafondai", sono ritenuti gli elementi interni essenziali per mantenere vivo questo scontro.

Proprio le recenti dichiarazioni di Graham su un "cessate il fuoco" vengono lette da questa prospettiva come una trappola: una pausa apparente che nasconderebbe l’intento di forzare una capitolazione russa sotto la costante minaccia di un rifornimento infinito di armi al regime di Kiev.

La Redazione de l'AntiDiplomatico

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