Incontro Sharaa-Netanyahu in preparazione per la prossima sessione ONU
Potrebbe esserci la possibilità di un incontro tra il presidente ad interim siriano Ahmad al-Sharaa e il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu in occasione della prossima riunione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York, secondo quanto riportato dai media israeliani.
A partire dal'emittente radiotelevisiva israeliana (KAN) si ipotizza che l'incontro si dovrebbr svolgere a margine dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite.
Secondo KAN, Netanyahu si sta preparando per una visita negli Stati Uniti, dove la Siria dovrebbe essere uno dei principali argomenti di discussione. Sharaa prevede anche di partecipare all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite a settembre.
Una fonte siriana ha precisati all'emittente israeliana che la normalizzazione dei rapporti con Israele è diventata una "priorità strategica" per Damasco, dato che Siria e Israele condividono una posizione comune contro l'Iran, Hezbollah, Hamas e il movimento della Jihad islamica palestinese (PIJ).
La fonte ha aggiunto che la condizione della Siria nei colloqui in corso tra le due parti è il ritiro delle forze israeliane dal sud del Paese, ma al momento non è in discussione la situazione delle alture del Golan occupate illegalmente.
Il ministro degli Esteri israeliano Gideon Saar ha dichiarato lunedì che "in qualsiasi accordo di pace, le alture del Golan rimarranno parte dello Stato di Israele".
Fonti del media Al-Akhbar il 30 giugno hanno affermato che "non esiste un reale consenso" sulla questione all'interno del governo siriano.
Data la controversia, la cerchia ristretta di Sharaa starebbe spingendo l'idea di un'opzione "meno drastica", come un accordo di sicurezza, che vedrebbe Israele ritirare le sue forze e la Siria dichiarare ufficialmente la cessazione delle ostilità, hanno detto le fonti, aggiungendo che la Turchia non vuole che la Siria sia sotto la completa influenza israeliana.
Anche un rabbino statunitense che ha incontrato Sharaa il mese scorso ha confermato a KAN che un incontro tra Netanyahu e Sharaa è possibile se facilitato dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Il notiziario israeliano i24 ha riferito il 28 maggio che Tel Aviv e Damasco firmeranno un accordo di pace entro la fine del 2025.
"Secondo i termini dell'accordo, Israele si ritirerà gradualmente da tutti i territori siriani occupati dopo la sua incursione nella zona cuscinetto dell'8 dicembre 2024, compresa la cima del Monte Hermon", ha scritto i24.
Una fonte siriana che ha parlato con l'agenzia di stampa ha precisato che l'accordo normalizzerà completamente le relazioni tra i due Paesi, sostenendo che le alture del Golan diventeranno un "giardino di pace".
La Siria ha recentemente represso le fazioni della resistenza palestinese che operavano liberamente sotto il precedente governo. La repressione è in linea con un elenco di richieste statunitensi fornite alle nuove autorità all'inizio di quest'anno.
Le forze di occupazione israeliane hanno invaso la Siria meridionale dopo la destituzione del governo dell'ex presidente siriano Bashar al-Assad nel dicembre dello scorso anno, oltrepassando la zona demilitarizzata ed espandendo la loro occupazione illegale del Paese, che dura da decenni.
Da allora Tel Aviv ha continuato a espandere la sua occupazione in Siria e ha iniziato a costruire siti militari permanenti nella regione meridionale del Paese. Israele ha affermato che la sua occupazione in Siria sarà a tempo indeterminato.
Dopo il crollo del precedente governo, centinaia di attacchi aerei israeliani hanno preso di mira le infrastrutture militari appartenenti all'ex esercito siriano.
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