Kim Jung-un padrone assoluto della Corea del Nord
Dopo la destituzione di Ri Yong-ho, il nipote di King il Sung assume anche la carica di comandante supremo dell’esercito
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Dopo che il generale nordcoreano Ri Yong-ho, capo dell’esercito e figura chiave del regime, è stato sollevato da tutti i suoi incarichi, l’agenzia di Stato Kcna ha fatto sapere che era imminente «un importante annuncio» da parte dei vertici del Paese in genere avari di notizie. L’annuncio è arrivato puntuale nella giornata di mercoledì: "È stata presa la decisione - ha fatto sapere la Kcna, unica voce del regime - di attribuire a Kim Jung-un il titolo di maresciallo della Repubblica popolare democratica di Corea, comandante supremo dell’esercito".
La decisione, prosegue il dispaccio "è stata presa di comune accordo dal Comitato centrale, dalla Commissione militare centrale del Partito dei lavoratori e dal Presidium dell’Assemblea del Popolo". Messaggio chiarissimo, almeno secondo i primi commenti degli osservatori: Kim Jong-un, da sette mesi a capo della Nord Corea dopo la morte del padre Kim Jong-il, ha di fatto completato il controllo del Paese con il beneplacito dei militari, vera spina dorsale del potere (1,2 milioni gli effettivi, quarto esercito al mondo quanto a dimensioni).Non basta essere il "Grande successore" per arrivare effettivamente a governare un Paese complesso come la Corea del Nord. Ma Kim Jong-un, figlio ed erede del "Caro leader" Kim Jong-il, sembra essere sulla buona strada per imporsi sulle gerarchie, soprattutto militari, che detengono una fetta importante del potere reale nel regime di Pyongyang. L'ultima notizia è proprio la nomina di Kim Jong-un a maresciallo dell'Esercito, titolo già appartenuto al nonno e al padre, che è il preludio per arrivare a essere il capo indiscusso delle forze armate nordocoreane, Paese che dispone anche di capacità nucleare. Come spesso accade nelle dittature, però, alle nomine corrispondono anche epurazioni. Solo pochi giorni fa, infatti, era stato a sorpresa rimosso da ogni funzione il maresciallo Ri Yong-ho, considerato molto vicino al giovane Kim. Giochi di potere interni o volontà di liberarsi di un soggetto che poteva rivelarsi ingombrante? Difficilmente si potrà avere una risposta certa a questo dilemma. Nei palazzi di Pyongyang l'atmosfera è sempre opaca.