'L'ABC della CIA'. Il curriculum del giornale dietro lo 'scoop' contro il Movimento 5 Stelle
di Fabrizio Verde
Propaganda. Questa è la chiave per comprendere la vicenda che domina il dibattito politico italiano sui principali media. Il quotidiano spagnolo ABC pubblica un documento dove si evincerebbe che il governo venezuelano avrebbe finanziato nel 2010, l’allora piccolo, Movimento 5 Stelle con la cifra di 3,5 milioni di euro. Tutta la vicenda appare inverosimile. Così come il quotidiano che ha realizzato il presunto ‘scoop’.
Abbiamo utilizzato il termine propaganda perché la vicenda in questione possiede tutti i crismi dell’operazione propagandistica realizzata per imporre all’Italia l’agenda del blocco unico liberale e liberista che avversa il Venezuela. E avversa anche il Movimento 5 Stelle nonostante una sua oggettiva ‘normalizzazione’.
Il cavallo di troia utilizzato è il quotidiano franchista, monarchico e già simpatizzante del nazismo ABC. Un media non nuovo a queste operazioni come svelato dal giornalista spagnolo Fermando Casado nel libro ‘El ABC de la CIA’.
Casado spiega in riferimento alle notizie sul Venezuela diffuse dal quotidiano spagnolo: «Quella che in realtà si nasconde dietro il quotidiano ABC è un’intima collaborazione con i servizi di intelligence statunitensi. Le informazioni provenienti dalla CIA sono state individuate solo in alcune occasioni, anche se in ogni caso devono essere state la fonte originale, mascherate da altre fonti la cui identificazione viene occultata. Se il giornale non ha sempre rivelato l'origine delle informazioni provenienti dalla CIA, è perché manca di legittimità anche nei circoli più reazionari e di destra a causa degli ovvi interessi nella destabilizzazione del Venezuela».
Il giornalista spagnolo spiega che in questo modo la CIA riesce ad effettuare una sorta di ‘riciclaggio’ delle proprie veline in modo da farle diventare delle vere e proprie notizie. Queste avranno poi larga diffusione visto che i principali media mainstream non si lasciano mai scappare occasione di poter gettare del fango gratuitamente sulla Rivoluzione Bolivariana.
Nel giugno del 2015 l’associazione spagnola di solidarietà con Cuba decide di ‘premiare’ ABC.
«Il Coordinamento statale di solidarietà con Cuba (CESC) riunito il 12, 13 e 14 giugno per la celebrazione e lo sviluppo del suo XIII incontro nella città di Saragozza, CONVIENE:
Istituire il 1° PREMIO PER Il MEZZO DI COMUNICAZIONE PIÙ MENZOGNERO e che ha accumulato più “merito” nell'infame arte di diffamare, manipolare, falsificare e travisare notizie e informazioni contro Cuba, la sua Rivoluzione e i suoi leader, secondo i criteri delle Associazioni di solidarietà con l'isola. Questo riconoscimento verrà assegnato ai media della stampa scritta, delle stazioni radio e dei canali televisivi, sia pubblici che privati (…)
Il I° PREMIO PER Il MEZZO DI COMUNICAZIONE PIÙ MENZOGNERO contro Cuba, è stato assegnato in questo XIII Incontro di solidarietà con l'isola, all'unanimità, dopo un ampio e appassionato dibattito, al famigerato quotidiano ABC, organo di espressione franchista, sostenitore della repressione, ariete dell'oligarchia e fedele servitore delle politiche bellicose e aggressive dell'imperialismo USA contro i popoli del mondo, in particolare nella sua disputa contro Cuba dal gennaio 1959 ad oggi. Coerentemente con la sua linea editoriale di sistematica adulterazione della verità, ABC, continua a mantenere un feroce branco di lupi affamati, dispotismo, abusi, se non complici silenzi, contro governi e leader di paesi i cui popoli hanno deciso di allontanare le loro politiche dal sempre aggressivo regime neoliberista, ponendo la Repubblica del Venezuela come obiettivo dal 1999 dopo l'arrivo al potere di Hugo Chávez e l'inizio del processo rivoluzionario bolivariano.
Questa distinzione meritoria verrà inoltrata al Direttore della ABC, a cui facciamo appello a far conoscere a tutti i suoi lettori tale "distinto riconoscimento" attraverso le proprie pagine per conto della tanto decantata ma per nulla praticata libertà di stampa, nonché a l'Associazione dei redattori di giornali spagnoli e la Inter-American Press Society, sovrastrutture mediatiche di cui il giornale nazionale cattolico appartiene come membro attivo e a tutti i media convenzionali e/o alternativi che si sono distinti per la loro obiettività nelle loro informazioni sulla rivoluzione cubana ancora diffuse per i 5 continenti per diffusione e pubblicità».
Tornando indietro nel tempo ABC lo ritroviamo esultare per il golpe in Cile contro Allende. Il giorno seguente il rovesciamento di Allende da parte del generale Augusto Pinochet che instaurerà un sanguinario regime militare fascista, il quotidiano iberico titola ‘Cae Allende’. Subito al di sotto del titolo scrive: «Contro il caos crescente, contro la via al socialismo di Allende che ha rovinato il popolo cileno, contro la minaccia di una dittatura marxista, contro il disastro sociale, economico e politico del paese; in difesa della pace, dell’ordine, della legge, della libertà (…) si è alzato in piedi l’Esercito del Cile».
Il filosofo e giornalista venezuelano Eduardo Rothe, su teleSUR, racconta le origini del quotidiano iberico: «L'ABC, fondato nel 1903 da Torcuato Luca de Tena, è un giornale "di linea conservatrice, monarchica e cattolica" (Wikipedia) che, secondo il grande storico e hispanista francese, Jean Michel Desvois, nella prima metà del secolo scorso "era il giornale dell'oligarchia, cioè dell'aristocrazia, della grande borghesia, della Chiesa e, sicuramente, di buona parte della piccola borghesia reazionaria delle province che si sentiva solidale con la classe dirigente”. Durante la prima guerra mondiale, fu germanofilo, giustificò l'invasione del Belgio neutrale da parte del Kaiser e, sebbene il Portogallo combatté contro la Germania, ABC sostenne sempre il dittatore Salazar, come il dittatore Miguel Primo de Rivera.
Rabbiosamente nemico di socialisti, anarchici e sindacalisti, ABC è sempre stato un nemico giurato del proletariato e dei contadini spagnoli. Favorevole alla cospirazione che si concluse con il colpo di Stato di Franco il 18 luglio 1936, e vedendo il popolare trionfo al Cuartel de la Montaña, il 20 luglio gli editori lasciarono il giornale e si rifugiarono nelle ambasciate o si nascosero. Giusto in tempo: i repubblicani catturano e fucilano il vicedirettore, Alfonso Rodríguez Santamaría. Il caporedattore, Luis de Galinsoga, riesce a fuggire e assume la direzione della ABC Sevilla, sotto gli ordini del genocida Queipo del Llano, mentre ABC a Madrid esce sotto la direzione della Unión Republicana. Alla fine della guerra, Galinsoga divenne direttore del quotidiano Vanguardia Española di Barcellona, ??fino al 1960, quando Franco dovette licenziarlo per aver proclamato: "Tutti i catalani sono merda”».
Insomma, fossimo nei liberali italiani qualche domandina ce la porremmo. Ma forse lorsignori preferiscono evitare perché avrebbero la conferma di trovarsi sempre allineati con quella destra più estrema e retriva che a parole dicono di avversare e combattere. Addirittura scoprirebbero di andare a rimorchio e ripetere ossessivamente la stessa squalificata propaganda dell’estrema destra franchista.