"L'India proseguirà sulla via delle riforme e dell'apertura ai mercati esteri"
Chidambaram conferma che l'apertura alle catene di supermercati esteri è stato solo il primo passo
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Dopo la storica decisione di aprire il paese alle catene di supermercati esteri, l'India proseguirà sul sentiero delle riforme e delle liberalizzazione. Ad annunciarlo, il ministro delle finanze indiano Chidambaram in un'intervista rilasciata all'emittente televisiva inglese BBC. Di fronte a coloro che criticano le azioni varate dal governo come misure che andranno a penalizzare le fasce più povere della popolazione, Chidambaram ha promesso maggiori riforme nel settore creditizio, finanziario ed assicurativo, in grado di agevolare l'accesso al credito delle fasce meno abbienti. Grazie a queste iniziative del governo, l'India "tornerà a crescere del 9% una volta che certi ostacoli fondamentali saranno rimossi". Le ultime previsioni pubblicate dall' Asian Development Bank sono molto meno ottimistiche, attestando la crescita indiana al 5.6% quest'anno.
Una serie di scandali sulla corruzione hanno leso l'immagine del governo indiano all'interno ed all'estero, con molti investitori internazionali che citano proprio questo fattore come la causa principale dell'assenza di operazioni nel paese. Secondo Chidambaram non è “onesto” incolpare tutto il governo di casi singoli ed il governo si sta adoperando per costruire procedure in grado di prevenire fenomeni di questo tipo.
Dalla crisi finanziaria del 1991, il governo dell'allora ministro delle finanze Manmohan Singh decise di introdurre le prime riforme economiche di liberalizzazione ed apertura ai mercati internazionali del paese. Con un debito interno che cresce a ritmi non sostenibili nel lungo periodo, molti analisti hanno sottolineato che la scelta riformatoria di Nuova Delhi ha voluto frenare il ripetersi di una crisi similare. Chidambaram ha ammesso che l'India sta affrontando alcuni problemi, ma che "la situazione economica del paese resta migliore di molti altri paesi". Il governo potrà testare l'efficacia delle sue riforme nelle elezioni generali previste per il 2014.