Marò, processo rinviato al 10 luglio
Oggi era atteso l’inizio del processo per i due marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, accusati di aver ucciso due pescatori al largo delle coste del Kerala, al tribunale di Kollam. Sia i due soldati che la delegazione italiana sapevano che si sarebbe comunque trattato in questa prima udienza più che altro di risolvere questioni preliminari principalmente di natura legale/ burocratica legate alla traduzione dei documenti del processo in inglese, dell'uso degli interpreti alle udienze. Pertanto l'inizio del "vero" processo è rinviato al 10 luglio.
Questo rinvio, per una volta, fà gioco alle autorità italiane e ai due soldati perchè la strategia legale del collegio difensivo di Latorre e Girone è quella di procastinare il proseguio del processo volendo prima ottenere il giudizio sul ricorso per difetto di giurisdizione presentato all'Alta Corte del Kerala. Inoltre è anche pendente davanti la Corte Suprema di Nuova Delhi un giudizio sull'incostituzionalità dell'operato della polizia del Kerala in tutta la vicenda.
Roma ha sempre sostenuto che le autorità indiane ed ancor meno quelle del Kerala avrebbero avuto diritto ad interventire nel caso dal momento che il possibile episodio delittuoso, che avrebbe coinvolto i due fucilieri del battaglione San Marco, si sarebbe svolto in acque internazionali dove vige la legge della bandiera battente sulla nave: cioè quella italiana nel caso della Enrica Lexie. Non sembra invece siano mai stati dello stesso avviso i magistrati del Kerala e lo stesso Governatore dello Stato marittimo indiano che avrebbe fatto del caso un ago della bilancia per la sua campagna elettorale.