Ortega esorta l'America Latina ad unirsi contro i complotti degli Yankees

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Il presidente del Nicaragua, Daniel Ortega, ha invitato i paesi latino-americani a continuare gli sforzi per sradicare la povertà e per rafforzare l'economia, avvertendo al tempo stesso della cospirazione degli Stati Uniti che vogliono portare povertà nella regione.

Gli Usa e i suoi alleati "non vogliono questi incontri, vogliono che tutti i nostri paesi siano subordinati.  Non hanno rinunciato a quel principio dell'America per il yankee. Siamo qui per condurre una battaglia per sradicare la povertà e loro invece cospirano per portare più povertà nelle nostre nazioni. Quindi non dobbiamo smettere ", ha detto mercoledì scorso intervenendo al terzo vertice della Comunità degli Stati Latinoamericani e dei Caraibi (Celac), che si svolge in Costa Rica.

In questo senso, ha condannato l'embargo imposto dagli Stati Uniti a Cuba, nonostante la decisione di riprendere le relazioni diplomatiche, come annunciato dal presidente americano Barack Obama lo scorso 17 dicembre.
"La potenza disprezza la votazione della maggioranza nelle Nazioni Unite. La democrazia non vale per il yankee, ma solo la forza", ha reclamato.
Ha anche accusato il governo di Washington di violare "i diritti di un intero popolo sistematicamente" , per non aver rimosso la politica ostile nei confronti di Cuba per più di mezzo secolo.

Il presidente del Nicaragua ha altresì denunciato l'aggressione del paese nordamericano contro il Venezuela  e ha garantito che dietro il golpe economico e i piani destabilizzanti che implementa l’ultradestra del paese al fine di rovesciare il governo progressista del presidente venezuelano Nicolas Maduro, c’è Washington.
"Vediamo chiaramente che vogliono ripetere la stessa storia del Cile, stanno applicando lo stesso copione e  vogliono che finisca con un colpo di stato militare", ha aggiunto, riferendosi al colpo di stato sostenuto da Washington, che ha spodestato nel 1973 il governo dell’allora presidente cileno Salvador Allende.
 
In altre parti del suo discorso, ha lamentato l'assenza del Puerto Rico, e ha ancora sollecitato gli Usa a riconoscere il paese caraibico come stato sovrano. "La voce del Puerto Rico è la voce del Nicaragua", ha evidenziato.
Il Celac ha riunito i leader o i rappresentanti dei 33 paesi latino-americani a San Antonio de Belen, a circa 15 chilometri a ovest di San José, nella capitale della Costa Rica.
 
Il blocco è stato fondato nel 2010 ed è definito da molti come un forum alternativo all'Organizzazione degli Stati Americani (OAS), che copre la maggior parte dei paesi  del continente americano, tranne gli Stati Uniti e in Canada.

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