Pakistan: almeno nove morti nelle proteste anti Usa
Il governo di Lahore ha indetto per oggi la"giornata all’amore per Maometto", che si è presto trasformata in violenti disordini
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Almeno nove persone sono morte in violenti scontri tra dimostranti e polizia in diverse parti del Pakistan contro il film anti Islam prodotto negli Usa. Ad annunciarlo la televisione Samaa, che ha anche sottolineato come "decine sono i feriti". Il governo di Lahore ha voluto dedicare la "giornata all’amore per Maometto", che si è presto trasformata in disordini a Peshawar, Karachi, Lahore e Islambad.
Per cercare di placare gli animi, l’ambasciata statunitense ha acquistato spazi pubblicitari sulle tv locali per mostrare che Washington prende le distanze dal film «blasfemo» e i giornalisti sono stati "bombardati" di clips in cui quelli che vengono presentati come cittadini americani esprimono le loro critiche alla pellicola. Convocato dal ministero degli Esteri, l’ambasciatore Usa, Richard Hoagland, ha espresso la «forte» condanna di Washington e del popolo americano per un video «disgustoso» e «frutto di una sola persona». Ma esattamente come accaduto giovedì, a Islamabad gli scontri sono avvenuti nei pressi della zona rossa, il quartiere delle ambasciate; tra i dimostranti anche gli uomini di un gruppo estremista, considerato vicino ad Al Qaeda.
Massima allerta in Francia, dove la rivista satirica "Charlie Hebdo" ristampa la sua edizione "blasfema", suscitando le critiche veementi dell’Alto Commissario dell’Onu per i diritti umani: «Sapendo ciò che poteva accadere dopo la diffusione del film, appare doppiamente irresponsabile pubblicare quelle caricature». A Parigi, dove è stata vietata la prevista marcia di protesta programmata per domani, l’imam della Grande Moschea, Dalil Boubakeur, ha rivolto un appello alla calma.