Pakistan: attivisti americani protestano contro l'utilizzo dei droni

Ad Islamabad il gruppo pacifista Code Pink chiede scusa alla popolazione civile a nome "degli americani con una coscienza"

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Pakistan: attivisti americani protestano contro l'utilizzo dei droni

Circa 35 attivisti americani del gruppo pacifista Code Pink sono giunti in Pakistan ed oggi metteranno in scena una manifestazione ad Islamabad contro l'utilizzo dei droni da parte del governo americano. Dopo aver preso contatto con le persone colpite dai missili, l'obiettivo dell'iniziativa è quella di sensibilizzare l'opinione pubblica americana sulla situazione delle aree dove questi attacchi vengono portati.  "Siamo qui per dire, a nome di tutti gli americani con una coscienza, al popolo del Pakistan che ci scusiamo e ci dispiace delle sofferenze inflitte dal nostro governo attraverso l'azione dei droni", ha dichiarato Medea Benjamin, uno dei fondatori di Code Pink in una conferenza stampa di giovedì ad Islamabad. Tra i manifestanti di Code Pink ci sarà anche Ann Wright, ex colonnello dell'esercito ed ex dirigente del Pentagono che ha lasciato i lgoverno in protesta dell'invasione all'Iraq. Ha dichiarato che gli attacchi dei droni sono palesi violazioni della sovranità del Pakistan, che non fanno altro cche alimentare i lsentimento anti americano nella regione.
L'utilizzo dei droni americani in Pakistan è controverso da tempo. I responsabili del Pentagono continuano a sottolineare come la scelta dei bersagli e l'esecuzione rispetti standard di efficienza altissimi e le morti di civili siano limitate. Dichiarazioni smentite da uno studio recente della  Stanford Law School e della New York University's School of Law che ha, al contrario, sottolineato come, oltre ad essere altamente inefficaci agli obiettivi che si presuppongono, gli attacchi in questione producano ingenti danni collaterali alla popolazione civile. In Pakistan, il parlamento ha votato in aprile una mozione per rendere illegale il programma.

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