Ragusa. La verità dell'albergatore sospeso da Booking

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Ragusa. La verità dell'albergatore sospeso da Booking



Le ripercussioni del genocidio compiuto da Israele a Gaza arrivano anche in Italia. L'11 agosto 2025, un albergatore di Ragusa invia un messaggio privato a una potenziale ospite israeliana, Yulia Shrits, che aveva prenotato due camere.

La motivazione? Una presa di posizione umanitaria sulle operazioni militari israeliane a Gaza. Il messaggio, cortese ma diretto, invitava la signora a disdire la prenotazione se approvava l'operato del suo governo, o a sentirsi la benvenuta se anche lei era "scossa" dagli eventi.

La conseguenza immediata è stata la cancellazione della prenotazione da parte della cliente. Quella a seguire, una tempesta mediatica internazionale dopo che la vicenda viene riportata dalla stampa israeliana, che è culminata nella sospensione dell'albergatore dalla piattaforma Booking.com.

Abbiamo intervistato il titolare della struttura per ricostruire i fatti, capire le ragioni di un gesto che ha scatenato un acceso dibattito e conoscere le ripercussioni personali e professionali che ne sono derivate.

Anzitutto, come si sono svolti i fatti?

Giorno 11/8/2025 ricevo una prenotazione relativa a due camere da parte di Yulia Shrits, a seguito di ciò, le scrivo un cortese messaggio nella quale le dico:

“Good evening, Yulia, sorry to bother you, but we are deeply concerned about what's happening in Gaza. Therefore, if you think your country's government is acting well, please cancel your reservation and book another place. Instead, if you too are shaken by the events of the last two years, we will be happy to welcome you for a pleasant stay.” Ricevuto il nostro messaggio, la signora ha preferito cancellare la prenotazione. A distanza di qualche giorno la signora o chi per lei ha informato la stampa israeliana.


La motivazione della sua richiesta di chiarimento all’ospite, era solo di natura morale, per ciò che accade a Gaza o temeva che avrebbe potuto ospitare qualcuno coinvolto nel genocidio in corso in Palestina, magari un criminale di guerra con problemi psicologici, che poteva in qualche modo mettere in pericolo la sicurezza della struttura o degli altri ospiti?

La domanda era solo di natura umanitaria e per evitare di ospitare qualcuno col quale si sarebbe potuta accendere una discussione, col timore che potesse trascendere, con me o gli altri ospiti, rovinando la vacanza di tutti.


Si aspettava che questa vicenda avrebbe suscitato questo clamore?

No, non pensavo a tanto clamore.

 

Ha ricevuto solidarietà dalle istituzioni?

Sarebbe potuta andar meglio, chi mi ha criticato non ha avuto la briga di sentirmi prima o di approfondire per bene gli atti compiuti.

 

Ha ricevuto solidarietà e o minacce?

Tanta solidarietà, qualche insulto e vari atti che interpreto come intimidatori. Con calma valuteremo il da farsi.

 

Ritiene che la sospensione da Booking sia un provvedimento corretto e transitorio o si aspetta che la piattaforma la penalizzi anche in futuro?

Comprendo la momentanea sospensione da parte di Booking.com, auspico una non immediata riattivazione, staremo a vedere.

La Redazione de l'AntiDiplomatico

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