Siria, per i media Usa i terroristi di Al Qaeda sono già tornati "ribelli"

Siria, per i media Usa i terroristi di Al Qaeda sono già tornati "ribelli"

I nostri articoli saranno gratuiti per sempre. Il tuo contributo fa la differenza: preserva la libera informazione. L'ANTIDIPLOMATICO SEI ANCHE TU!

Vi ricordate dei terroristi di Qaeda? Quelli degli attacchi dell'11 Settembre, quando eravamo "tutti americani", che per eliminarli da 19 anni gli Stati Uniti d'America hanno dichiarato una guerra permanente in ogni parte del mondo con migliaia di morti e distruzioni incalcolabili, soprattutto in Afganistan e Iraq? Ebbene, quando si tratta della Siria, non sono più i cattivi di cui sopra, ma bensì "ribelli".

Sulla terminologia usata dai media mainstream riguardo la Siria, si è scritto molto, ora però arriva una conferma.

Infatti, Alexander Orlov, ex dipendente di Radio Liberty, una stazione finanziata dal Congresso degli Stati Uniti, ha spiegato in un'intervista a RT come è stata stabilita la censura all'interno del gruppo. Secondo lui, tutto era controllato, anche le bozze delle trasmissioni.

Secondo questo giornalista, nel settembre 2016, è stato convocato perché aveva definito alcuni membri di Al-Qaeda in Siria come terroristi, mentre la direzione del media ha chiesto di evitare tali formulazioni, preferendo chiamare gli oppositori di Bashar el- Assad "ribelli".

“Non potevamo dire niente, né 'musulmani', né 'sciiti', né 'sunniti', né 'yazidi', né 'cristiani', niente. Niente Al-Qaeda, niente ISIS, solo ribelli. Tutti sono ribelli. E sono tutti assassinati senza pietà dalle terribili bombe russe, più spesso dalle bombe chimiche. Quando tentavo di spiegare che la parola 'ribelle' è una definizione più che positiva nella lingua russa oggi, è inutile ", ha spiegato Alexander Orlov.

Ha sottolineato che tutti i documenti erano severamente censurati dalla direzione. Secondo lui, è stato questo intervento a causare il suo licenziamento.

“Sono andati su dei dettagli folli. Sto scrivendo un'introduzione per l'argomento. Era sul software comune chiamato Octopus. Arrivano velocemente: 'Cosa c'è in onda?' Si scopre che mi sono concesso qualcosa di troppo libero nella bozza, per scrivere, per scherzare, e poi l'ho cancellato. Ma guardano anche le bozze e si arrabbiano", ha racconato spiegato.

In risposta alle nuove indicazioni dei suoi superiori, quando gli fu chiesto di chiamare la città siriana di Raqqa "posto di comando" anziché "capitale" del governatorato o "città", il giornalista minacciò di diffonderlo in rete, ma non lo fece. Tuttavia, secondo lui, questa è stata l'ultima goccia nella decisione del suo licenziamento.

“Quando sono stato licenziato, mi hanno mostrato una serie di messaggi di altri dipendenti contro di me riguardanti l'argomento della lealtà. Messaggi che scrivono molti dipendenti. Mi sono sempre rifiutato, non siamo abituati a farlo nel nostro paese ”, ha concluso l'ex dipendente di Radio Liberty a Praga.

 

La Redazione de l'AntiDiplomatico

La Redazione de l'AntiDiplomatico

L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa. Per ogni informazione, richiesta, consiglio e critica: info@lantidiplomatico.it

Potrebbe anche interessarti

Francesco Erspamer - Vittoria di Meloni? Successo di Schlein? di Francesco Erspamer  Francesco Erspamer - Vittoria di Meloni? Successo di Schlein?

Francesco Erspamer - Vittoria di Meloni? Successo di Schlein?

Le "non persone" di Gaza di Paolo Desogus Le "non persone" di Gaza

Le "non persone" di Gaza

Nicolas Maduro e l'eredità di Chavez di Fabrizio Verde Nicolas Maduro e l'eredità di Chavez

Nicolas Maduro e l'eredità di Chavez

Il Venezuela alle urne per il compleanno di Chávez di Geraldina Colotti Il Venezuela alle urne per il compleanno di Chávez

Il Venezuela alle urne per il compleanno di Chávez

"11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi di Giovanna Nigi "11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi

"11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi

Il ritorno del blairismo e le fake news contro Corbyn di Giorgio Cremaschi Il ritorno del blairismo e le fake news contro Corbyn

Il ritorno del blairismo e le fake news contro Corbyn

Gershkovich condannato a 16 anni per spionaggio di Marinella Mondaini Gershkovich condannato a 16 anni per spionaggio

Gershkovich condannato a 16 anni per spionaggio

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri di Savino Balzano L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

La mannaia dell'austerity di Giuseppe Giannini La mannaia dell'austerity

La mannaia dell'austerity

Elezioni in Francia. Il precedente Pflimlin di Antonio Di Siena Elezioni in Francia. Il precedente Pflimlin

Elezioni in Francia. Il precedente Pflimlin

20 anni fa a Baghdad: quando cominciò la censura di Michelangelo Severgnini 20 anni fa a Baghdad: quando cominciò la censura

20 anni fa a Baghdad: quando cominciò la censura

LA RUSSIA COSTRUIRA’ UNA RAFFINERIA A CUBA ’  di Andrea Puccio LA RUSSIA COSTRUIRA’ UNA RAFFINERIA A CUBA ’ 

LA RUSSIA COSTRUIRA’ UNA RAFFINERIA A CUBA ’ 

La crisi del debito Usa, Trump e le criptovalute di Giuseppe Masala La crisi del debito Usa, Trump e le criptovalute

La crisi del debito Usa, Trump e le criptovalute

La foglia di Fico di  Leo Essen La foglia di Fico

La foglia di Fico

Lenin fuori dalla retorica di Paolo Pioppi Lenin fuori dalla retorica

Lenin fuori dalla retorica

La crisi (senza fine) della fu "locomotiva d'Europa" di Paolo Arigotti La crisi (senza fine) della fu "locomotiva d'Europa"

La crisi (senza fine) della fu "locomotiva d'Europa"

Kamala Harris: da conservatrice a "progressista"? di Michele Blanco Kamala Harris: da conservatrice a "progressista"?

Kamala Harris: da conservatrice a "progressista"?

 Gaza. La scorta mediatica  Gaza. La scorta mediatica

Gaza. La scorta mediatica

Il Moribondo contro il Nascente Il Moribondo contro il Nascente

Il Moribondo contro il Nascente

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti