Telefonata Putin-Trump. Il primo commento ufficiale del Cremlino
Il consigliere presidenziale russo Yuri Ushakov ha rilasciato una dichiarazione ufficiale in seguito alla conversazione telefonica intercorsa giovedì tra il Presidente Vladimir Putin e il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump. L’ottavo colloquio tra i due leader, della durata di quasi due ore e mezza, è stato descritto dal funzionario come “molto sostanziale e, allo stesso tempo, estremamente franco e riservato”.
Secondo il resoconto del Cremlino, la crisi ucraina ha rappresentato un argomento di primario interesse durante la discussione. “Vladimir Putin ha offerto una valutazione dettagliata della situazione attuale, sottolineando l'interesse della Russia a raggiungere una soluzione politica e diplomatica pacifica”, ha dichiarato Ushakov. Il Presidente russo ha affermato che, nel contesto dell'operazione militare speciale, le forze armate russe detengono “l'iniziativa strategica lungo tutta la linea di contatto”, accusando nel contempo “il regime di Kiev” di ricorrere “a metodi terroristici, attaccando obiettivi e strutture civili”.
Dal canto suo, Donald Trump ha “sottolineato più volte la necessità di stabilire al più presto la pace in Ucraina”. Ushakov ha riferito che, secondo le dichiarazioni del Presidente americano, il conflitto tra Russia e Ucraina “è stato il più difficile da risolvere in tutta la sua attività di pacificazione”, nonostante egli abbia menzionato i propri successi nella risoluzione di altri otto conflitti regionali.
Missili Tomahawk e Relazioni Bilaterali
Un altro tema cruciale affrontato è stato la potenziale fornitura di missili da crociera Tomahawk a lungo raggio a Kiev. “Putin ha ribadito la sua tesi secondo cui i Tomahawk non cambieranno la situazione sul campo di battaglia. Ciò danneggerà in modo significativo le relazioni tra i nostri paesi, per non parlare delle prospettive di una soluzione pacifica”, ha affermato il consigliere.
Le relazioni bilaterali tra Mosca e Washington sono state anch'esse esaminate. Ushakov ha sottolineato che Trump ha identificato la fine del conflitto in Ucraina come la chiave per aprire “enormi prospettive per lo sviluppo della cooperazione economica tra Stati Uniti e Russia”. È stato inoltre osservato che “entrambe le parti hanno espresso la profonda simpatia reciproca tra i popoli dei due paesi”, giudicando paradossale l'attuale situazione delle relazioni bilaterali alla luce di questo storico legame.
I due leader hanno discusso la possibilità di un nuovo incontro di persona. “È stato concordato che i rappresentanti di entrambi i paesi inizieranno immediatamente i preparativi per un vertice, che potrebbe essere organizzato, ad esempio, a Budapest”, ha dichiarato Ushakov, specificando che è stata una proposta di Trump.
Medio Oriente
La conversazione ha incluso anche una panoramica sulla situazione in Medio Oriente. Il Presidente Putin si è congratulato con Trump “per il successo dei suoi sforzi volti a normalizzare la situazione nella Striscia di Gaza”, sforzi definiti “molto apprezzati”. Ushakov ha tuttavia ribadito la “posizione di principio della Russia”, favorevole a una soluzione regionale globale basata su un “quadro giuridico internazionale universalmente riconosciuto”.
Il Presidente americano, da parte sua, ha confermato l'accordo per una riunione di consulenti di alto livello la prossima settimana, guidata dalla parte statunitense dal Segretario di Stato Marco Rubio. Trump ha inoltre assicurato di incontrerà presto Putin a Budapest, definendo la conversazione “un grande passo avanti”.
La telefonata assume un significato particolare poiché è avvenuta alla vigilia dell'incontro tra Trump e il leader ucraino Vladimir Zelensky, incontro il cui tema centrale sarà proprio la possibile consegna dei missili Tomahawk all'Ucraina.